Campione d'Italia, dalle scuole alle poste tutti al freddo

Soldi finiti: salta la fornitura di gasolio per il riscaldamento

Il presidio dei lavoratori della casa da gioco chiusa

Il presidio dei lavoratori della casa da gioco chiusa

Campione d'Italia, 13 febbraio 2019 - Una doccia gelata, in tutti i sensi, quella che si è abbattuta su Campione d’Italia dove a partire da ieri l’azienda svizzera che ha in appalto il riscaldamento degli immobili comunali, visti i reiterati ritardi nei pagamenti, ha deciso di sospendere le forniture. Le prime avvisaglie si erano avute già il 4 febbraio scorso quando per più di mezza giornata i caloriferi del municipio erano rimasti spenti. A salvare dall’influenza i dipendenti comunali, già costretti a lavorare senza stipendio da ormai un anno, era stato il commissario Giorgio Zanzi che era riuscito a strappare una proroga. Una tregua che non è durata neppure una decina di giorni visto che da ieri i serbatoio di gasolio del municipio è di nuovo a secco e questa volta l’azienda appaltatrice anziché una cisterna ha mandato una raccomandata, in cui precisa che intende annullare il contratto di fornitura.

Gli impiegati rischiano di non essere gli unici a battere i denti, insieme a loro ci sono anche le maestre e i professori della primaria e secondaria di via Riasc, oltre naturalmente ai bambini che ieri hanno fatto lezione indossando sciarpa e cappotto. Non basta, il gasolio è finito anche all’ufficio postale e nel condominio di via Volta, di proprietà comunale, dove vivono tante famiglie a basso reddito e gli anziani in difficoltà a tirare la fine del mese ben prima della crisi che ha investito l’exclave. L’ennesima gatta da pelare per il commissario Zanzi che ieri ha lavorato fino a sera per riuscire a risolvere l’emergenza. 

Riuscire a convincere i fornitori ticinesi sempre però un’impresa disperata, molti sono già creditori del Comune o del Casinò e attendono da mesi di essere saldati e gli altri non ne vogliono neppure sapere. Impossibile pensare di far arrivare le fornire dall’Italia perché di mezzo c’è il confine e poi perché la distanza renderebbe l’operazione antieconomica. Pensare che nei giorni scorsi da Roma sono arrivati quasi 10 milioni di euro di contributi straordinari, 9 milioni e 991mila per la precisione, per compensare la sperequazione tra franco ed euro. 

Neppure un soldo è finito però nelle tasche dei dipendenti e dei fornitori visto che i contributi sono stati integralmente trattenuti dalla Banca popolare di Sondrio, destinati al rimborso degli anticipi di tesoreria e per il pagamento del mutuo contratto per finanziare la costruzione del nuovo casinò. Abbastanza per indispettire i fornitori ticinesi che stanchi di aspettare hanno letteralmente chiuso i rubinetti, del gasolio, ai morosi italiani. E oggi in piazza potrebbero scendere le mamme di Campione, pronte a tenere i loro figli a casa se a scuola non tornerà il riscaldamento.