Campione d'Italia: nuovo rischio commissario

Senza il bilancio approvato il sindaco sarebbe costretto a lasciare l’incarico

Campione d'Italia

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Campione d'Italia (Como), 21 dicembre 2020 -  E’ sempre una questione di numeri a Campione d’Italia. Un tempo erano quelli che puntavano i giocatori al tavolo verde, ma da quando il casinò è stato chiuso sono i debiti misurati in milioni di franchi e di euro. Ci sono quelli della Casa da gioco sui quali sarà chiamato a pronunciarsi il Tribunale che dovrà decidere, di nuovo dopo il rinvio della Cassazione, sul fallimento della società, ma anche in municipio i numeri non lasciano dormire sereni. Lo sa bene il sindaco Roberto Canesi, eletto lo scorso 21 settembre e ancora in fase di rodaggio rischia di dover riconsegnare la fascia tricolore al prefetto, tutta colpa del bilancio impossibile da far quadrare senza gli introiti della Casa.

"Il bilancio oggi non è a posto, non riusciamo a tenere la parte corrente in equilibrio – spiega Canesi –. A seguito della riduzione di organico ci sono stati i ricorsi dei dipendenti comunali (ridotti da 102 a 15 ndr.), che hanno ottenuto davanti al Tar le sospensive, questa voce insiste in maniera consistente sul bilancio e non può essere risolta in questo momento dall’ente. Abbiamo proposto al Governo emendamenti che consentirebbero, senza costi per lo Stato, ma semplicemente con un’operazione di cassa, al Comune di arrivare in equilibrio stabile". La risposta da Roma è attesa in tempi celeri, non oltre Natale altrimenti a Campione senza un bilancio approvato rischiano un nuovo commissariamento.

«In questi tre mesi non siamo stati con le mani in mano – conclude il sindaco -. Grazie a una trattativa lunga e complessa siamo riusciti a rinegoziare il mutuo per la Casa da gioco con Banca Intesa ottenendo la sospensione del pagamento di 2 rate già nel 2020. Prolungare la durata del contratto al 2034 ci permetterà di liberare ogni anno 4 milioni. Questo ci ha consentito già quest’anno di pagare una mensilità degli arretrati che spettano agli ex-dipendenti. Non solo: dopo 2 anni siamo tornati a versare le integrazioni alle pensioni e l’indennità ai carabinieri (si tratta dell’indennità di confine, un’integrazione che il municipio dava mensilmente a dipendenti, pensionati e forze dell’ordine). Un piccolo, ma significativo, passo verso il ritorno alla normalità".