Il Casinò di Campione d’Italia ancora al centro dell’attenzione dei giudici di Como

Casinò di Campione d’Italia

Campione d'Italia - "Le attività svolte dalla Casa da gioco, e quelle relative alla stipula dei necessari contratti di fornitura, hanno ingenerato inevitabilmente un impatto sui numeri del piano concordatario originario, con necessità di attualizzare i dati relativi ai ricavi e ai costi". Così, nonostante le difformità rispetto al piano originario, e la necessità di una integrazione, il Tribunale Fallimentare di Como ha dato via libera al concordato preventivo del Casinò di Campione. Contestualmente è stata differita l’adunanza dei creditori al 19 settembre, alle 13, davanti al giudice relatore, Marco Mancini. "Le attività svolte dalla Casa da gioco – spiegano i giudici, Paola Parlati, Marco Mancini e Giorgio Previte - e quelle relative alla stipula dei necessari contratti di fornitura, hanno ingenerato inevitabilmente un impatto sui numeri del piano concordatario originario, con necessità di attualizzare i dati relativi ai ricavi e ai costi". Quindi, rispetto ai termini inizialmente previsti, con l’adunanza dei creditori fissata a fine maggio, era stato ottenuto un rinvio per "consentire agli Organi della Procedura di svolgere le loro opportune valutazioni in un più congruo arco temporale". Il nuovo termine per depositare il piano di concordato aggiornato, scadeva il 25 giugno. "Il piano integrativo depositato - dicono i giudici - seppur complesso nella sua valutazione generale, si caratterizza quale sostanziale aggiornamento di quello presentato in origine, in relazione al riallineamento dei dati numerici connessi ai costi ed ai ricavi derivanti dalla riapertura della Casa da gioco, che fanno registrare molte meno presenze di giocatori, ma maggiori flussi di cassa ampiamente positivi". I commissari giudiziali Alessandro Danovi e Gianluca Minniti, hanno confermato che le impostazioni non mutano essenzialmente rispetto al precedente, sottolineando l’inesistenza di criticità idonee a incidere sull’ammissione del piano integrativo, fatta salva "l’incidenza dei futuri costi straordinari legati ad attività come l’avvio di alcuni giochi da tavolo, gli eventi, la parte commerciale, il riaffidamento di un bar, e l’esistenza di alcune problematiche inerenti i rapporti contrattuali con due fornitori". Ma anche la convenzione con il Comune di Campione d’Italia, "relativamente al ribaltamento dal Comune sulla Casa da gioco della gravosa imposta sugli spettacoli, incidente per il primo anno per 4 milioni di euro, nonché al corrispettivo previsto in favore del Comune per l’utilizzo dell’immobile che è in usufrutto alla Casa da gioco".

Cronaca

Campione d'Italia - "Le attività svolte dalla Casa da gioco, e quelle relative alla stipula dei necessari contratti di fornitura, hanno ingenerato inevitabilmente un impatto sui numeri del piano concordatario originario, con necessità di attualizzare i dati relativi ai ricavi e ai costi". Così, nonostante le difformità rispetto al piano originario, e la necessità di una integrazione, il Tribunale Fallimentare di Como ha dato via libera al concordato preventivo del Casinò di Campione. Contestualmente è stata differita l’adunanza dei creditori al 19 settembre, alle 13, davanti al giudice relatore, Marco Mancini. 
"Le attività svolte dalla Casa da gioco – spiegano i giudici, Paola Parlati, Marco Mancini e Giorgio Previte - e quelle relative alla stipula dei necessari contratti di fornitura, hanno ingenerato inevitabilmente un impatto sui numeri del piano concordatario originario, con necessità di attualizzare i dati relativi ai ricavi e ai costi". Quindi, rispetto ai termini inizialmente previsti, con l’adunanza dei creditori fissata a fine maggio, era stato ottenuto un rinvio per "consentire agli Organi della Procedura di svolgere le loro opportune valutazioni in un più congruo arco temporale". Il nuovo termine per depositare il piano di concordato aggiornato, scadeva il 25 giugno. 
"Il piano integrativo depositato - dicono i giudici - seppur complesso nella sua valutazione generale, si caratterizza quale sostanziale aggiornamento di quello presentato in origine, in relazione al riallineamento dei dati numerici connessi ai costi ed ai ricavi derivanti dalla riapertura della Casa da gioco, che fanno registrare molte meno presenze di giocatori, ma maggiori flussi di cassa ampiamente positivi". I commissari giudiziali Alessandro Danovi e Gianluca Minniti, hanno confermato che le impostazioni non mutano essenzialmente rispetto al precedente, sottolineando l’inesistenza di criticità idonee a incidere sull’ammissione del piano integrativo, fatta salva "l’incidenza dei futuri costi straordinari legati ad attività come l’avvio di alcuni giochi da tavolo, gli eventi, la parte commerciale, il riaffidamento di un bar, e l’esistenza di alcune problematiche inerenti i rapporti contrattuali con due fornitori". Ma anche la convenzione con il Comune di Campione d’Italia, "relativamente al ribaltamento dal Comune sulla Casa da gioco della gravosa imposta sugli spettacoli, incidente per il primo anno per 4 milioni di euro, nonché al corrispettivo previsto in favore del Comune per l’utilizzo dell’immobile che è in usufrutto alla Casa da gioco". 
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Campione d'Italia: casinò, attività e fornitori. "Ecco il piano-salvezza"

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Il Tribunale ha dato l’ok al concordato preventivo. Differita l'adunanza dei creditori al 19 settembre

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