Campione d'Italia, nella lista nera ora è finita anche la Regione

Sabato celebrato simbolicamente anche il funerale della Comunità

Manifestazione a un anno dalla chiusura del casinò di Campione

Manifestazione a un anno dalla chiusura del casinò di Campione

Campione d'Italia, 28 luglio 2019 - Non ce l’hanno solo con Roma i cittadini di Campione che sabato hanno celebrato simbolicamente il funerale della loro comunità. Dopo il Governo che, da un anno,  prende tempo e non decide su Comune e casinò, adesso nella lista dei cattivi è finita anche la Regione che aveva annunciato la costituzione di un tavolo interministeriale e invece si è rimangiata la promessa. A bocciare l’iniziativa sono stati i gruppi di Lega e Forza Italia.

«Purtroppo non è stato approvato l’Odg che chiedeva l’impegno alla Giunta di presentare la richiesta di un tavolo interministeriale – spiega il consigliere regionale comasco di M5S, Raffaele Erba -. È un brutto segnale dalla maggioranza di Lega e Forza Italia che non hanno recepito le istanze delle parti sociali durante l’audizione in Commissione Speciale Elvetica. Per Regione Lombardia sarebbe stato un intervento a costo zero che avrebbe agevolato le interlocuzioni allo scopo di poter sbrogliare questa situazione molto complessa e delicata».

Quel che è successo a Campione è colpa anche, se non soprattutto dei giudici, per un altro parlamentare comasco, Alessio Butti di Fratelli d’Italia. «Lo spettacolo offerto dai giudici, per nulla d’accordo tra loro sul fallimento della Casa da gioco, grida vendetta – spiega –. Per non parlare del governo che non solo ha ritardato l’invio del commissario, ma ancora non ha prospettato alcuna soluzione, è indecente». Chiede al premier Conte di intervenire anche la parlamentare del Pd, Chiara Braga. «Sappiamo che all’inizio di luglio il commissario speciale Maurizio Bruschi ha stilato e consegnato al Ministero dell’Interno la relazione conclusiva sul Casinò – conclude -. Salvini faccia le valutazioni del caso ponendo come principale la questione del proseguimento o meno dell’attività del casinò».