Campione, i curatori fallimentari: "Impossibile riaprire il Casinò"

Pur nella consapevolezza delle gravi ripercussioni sulla intera comunità del comune di Campione d'Italia i curatori del fallimento Casinò di Campione Spa rendono noto che ragioni di carattere giuridico, prima ancora che di carattere economico, evidenziano l'impossibilità per la procedura di avviare l'esercizio provvisorio

Il Casinò di Campione

Il Casinò di Campione

Campione d'Italia (Como), 30 luglio 2018 - Con le attuali normative è impossibile riaprire il Casinò di Campione d'Italia, la cui società di gestione è stata dichiarata fallita la scorsa settimana, nemmeno facendo ricorso all'esercizio provvisorio. È quanto affermano i tre curatori fallimentari in un comunicato stampa. «Pur nella consapevolezza delle gravi ripercussioni sulla intera comunità del comune di Campione d'Italia - si legge nella nota firmata da Elisabetta Brugnoni, Sandro Litigio e Giulia Pusterla - i curatori del fallimento Casinò di Campione Spa rendono noto che ragioni di carattere giuridico, prima ancora che di carattere economico, evidenziano l'impossibilità per la procedura di avviare l'esercizio provvisorio. Ed infatti la convenzione per la gestione della casa da gioco di Campione d'Italia del 2014, stipulata tra il Casinò di Campione Spa ed il comune di Campione d'Italia, che ha concesso la gestione della casa da gioco alla società oggi fallita, prevede la decadenza dalla gestione stessa in seguito al fallimento della società (ma ancor prima, ad un attento esame della medesima convenzione, in seguito alla richiesta di concordato preventivo dello scorso marzo 2018)».

«Cessato il rapporto, sempre in base alla convenzione, la società è tenuta alla immediata riconsegna dei beni mobili e immobili al Comune - viene spiegato nel comunicato -. Ne consegue quindi che gli organi della procedura non sono legittimati a disporre o richiedere l'esercizio provvisorio non avendo più la disponibilità dell'azienda».