Campione, i dipendenti senza stipendio blindano il Comune

All’interno dell’edificio, tra gli uffici deserti e i computer spenti, è rimasto solo il commissario Giorgio Zanzi

Una delle proteste dei dipendenti

Una delle proteste dei dipendenti

Campione d'Italia (Como), 26 ottobre 2018 - Senza stipendio dallo scorso marzo i dipendenti del Comune di Campione d’Italia hanno scioperato ieri mattina, di fronte al municipio dell’ex-clave «Chiuso per sciopero» come recitava un cartello scritto a penna e affisso all’entrata. All’interno dell’edificio, tra gli uffici deserti e i computer spenti, è rimasto solo il commissario Giorgio Zanzi, l’ex prefetto di Varese nominato il mese scorso quando il sindaco, Roberto Salmoiraghi, è stato costretto a passare a fare un passo indietro e presentare le sue dimissioni.

Toccherà a lui cercare di fare l’impossibile per riuscire a riportare un po’ di normalità in Paese dove, dalla primavera scorsa, i 103 dipendenti comunali lavorano praticamente gratis e a fine mese rimarranno addirittura in sedici, per effetto dei tagli decisi dalla precedente amministrazione che ha dovuto dichiarare lo stato di dissesto. Impossibile pensare di mandare avanti il Comune con così poche persone, anche perché a Campione i dipendenti in tutti questi anni si sono dovuti occupare anche dei controlli al casinò e l’ufficio postale, mansioni impensabili nel resto dei municipi italiani. La scorsa settimana in un incontro al Viminale si è discusso delle peculiarità del sistema Campione e della necessità di prevedere una soluzione ad hoc in grado di rimettere in moto l’economia del territorio. La riapertura del casinò sembra essere l’unica ipotesi sul tavolo, ma i modi e soprattutto i tempi sono ancora tutti da definire. Un lusso, quello di attendere ancora risposte da Roma, che i dipendenti del Comune di Campione non possono più permettersi, dal 1 novembre ottantacinque di loro finiranno in mobilità e dovranno rassegnarsi ad andare a lavorare per altre amministrazioni, a costo di scegliere tra una vita da pendolari o abbandonare per sempre l’ex clave.