Campione d'Italia, debito milionario col comune di Lugano

Nel maxi "buco" nei conti spunta anche una fattura sostanziosa non saldata ai dirimpettai svizzeri

Il palazzo municipale di Campione d'Italia

Il palazzo municipale di Campione d'Italia

Campione d'Italia (Como), 7 settembre 2017 - Tra le cose da evitare accuratamente nelle vita ci sono i debiti con i vicini di casa, una questione di bon ton da pianerottolo che però a Campione d’Italia hanno dimenticato, tanto da aver contratto un debito di quasi un milione e mezzo di franchi, oltre un milione e 300mila euro, con i loro dirimpettai di Lugano.

Il bubbone è scoppiato nei giorni scorsi quando due consiglieri comunali della Lega dei Ticinesi, Andrea Censi e Marco Bortolin, hanno presentato un’interrogazione per chiedere a quando ammontasse il debito nei confronti del Comune dei vicini italiani. Così sono emerse fatture non pagate per 1.494.195 franchi, ai quali vanno aggiunti i debiti di Campione con altri enti del Canton Ticino, come l’Azienda cantonale dei rifiuti e la Società navigazione di Lugano, cui vanno aggiunti ancora altri conti in sospeso con privati e Comuni.

Una situazione ben nota nell’ex-clave che a luglio, per bocca dello stesso sindaco, aveva denunciato la gravità di un bilancio vicino al default. «La situazione del comune di Campione d’Italia è drammatica. Negli ultimi dieci anni siamo passati da un avanzo di 34 milioni di franchi a un debito di oltre trenta milioni di franchi ai quali vanno aggiunti altri 2 milioni di euro. Abbiamo debiti con i nostri fornitori e a giugno non è stato possibile pagare gli stipendi dei dipendenti – aveva denunciato Roberto Salmoiraghi nel corso di un incontro con la popolazione – La casa da gioco ha sulle sue spalle un debito da 106 milioni e 800mila franchi. Stiamo cercando di fare del nostro meglio per uscire da questa delicata situazione. Abbiamo davanti tre mesi durissimi, ma insieme possiamo ancora farcela. Le idee non ci mancano, insieme alle banche stiamo valutando la possibilità di emettere obbligazioni da immettere sul mercato, così da poter finanziare il rilancio del Casinò e insieme a lui risollevare le sorti di Campione».

Nelle ultime settimane a restituire un po’ di ottimismo ci hanno pensato i sette milioni e mezzo di euro di contributo straordinario arrivati da Roma, per compensare il tasso di cambio sfavorevole, e il rafforzamento dell’euro sul franco negli ultimi scambi dei mercati finanziari. A Campione d’Italia infatti si incassa in euro, grazie ai proventi del casinò, ma si spende in franchi, quindi anche fluttuazioni minime possono tradursi in risparmi o costi aggiunti per milioni. Comunque vada l’obiettivo è di tornare a pagare i fornitori già entro i prossimi mesi, compresi i dirimpettai di Lugano che dovranno avere ancora un po’ pazienza.