Campione d'Italia, il sottosegretario: "Il casinò riaprirà"

Pier Paolo Barretta è in predicato di assumere la delega al settore giochi: «Il dossier di Campione è sul tavolo del Governo»

Una delle proteste dei dipendenti

Una delle proteste dei dipendenti

Campione d'Italia (Como), 26 giugno 2020 -  Dopo mesi finalmente il Governo è tornato a battere un colpo sul Campione d’Italia e il suo casinò, chiuso ormai da un paio di anni. A garantire che la casa da gioco riaprirà, nel corso di un intervento sulla crisi che ha investito il sistema gioco in seguito al coronavirus è stato il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Barretta, in predicato di assumere la delega al settore giochi. «Il dossier di Campione è sul tavolo del Governo e ci stiamo lavorando – ha assicurato - l’attività deve ripartire per ridare linfa economia a un territorio altrimenti in fortissima crisi. Il messaggio che voglio mandare è che il casinò riaprirà». 

Di sicuro lo scenario non è dei migliori e non solo nell’exclave dove da tempo è crisi nera, negli ultimi anni il gettito del gioco in Italia si è attestato sui 10 miliardi l’anno, ma quest’anno si temono contrazioni del 40/50%. «Non abbiamo ancora completato le previsioni ma il 40% mi sembra un dato ragionevole e forse prudente – spiega il sottosegretario - Temo che i tempi di recupero potrebbero essere più lunghi perché il comparto sconta un problema reputazionale. L’epidemia ha accentuato un fenomeno di spostamento di gioco verso il settore illegale, con un effetto sulle entrate e sulla tenuta dell’ordine pubblico. E’ lo stesso rischio che si corre con il fenomeno dell’usura quando le banche non concedono credito alle imprese: aumenta lo spazio di manovra di chi infrange le regole. Il tentativo di infiltrazione esiste sempre, in tutta la gamma di offerta dei consumi, e a maggior ragione durante il lockdown». Il piano per la riapertura del casinò di Campione d’Italia si inserisce nel quadro più ampio di riforma del sistema gioco in Italia. 

«È necessario rendere controllabile il settore e ridurre l’offerta di punti gioco, come l’avevamo impostata qualche anno fa. Dobbiamo spostare le gare sulle concessioni al 2022 per essere pronti con una riforma complessiva dell’intero settore che contempli strumenti di contrasto alla ludopatia, dislocazione dell’offerta e nuovi apparecchi per il gioco online». Un quadro che non può prescindere da Campione d’Italia che fino alla sua chiusura è stato il primo casino in Italia per ingressi e fatturato. Come riaprirlo naturalmente è tutta un’altra storia, l’importante per l’exclave è che si faccia in fretta.