Comune e Casinò di Campione: chiesto il processo

Udienza preliminare per falsi e abusi d’ufficio: in diciassette rischiano di finire alla sbarra

La nuova scadenza è stata fissata al 19 aprile

La nuova scadenza è stata fissata al 19 aprile

Campione d'Italia (Como), 25 febbraio 2021 -  Un’indagine che aveva coinvolto mezzo Comune di Campione d’Italia, dal Comandante della polizia locale Maurizio Tumbiolo, al capo area economico finanziaria del Comune, Emanuela Radice, fino agli ex sindaci Maria Paola Magili Piccaluga e Roberto Salmoiraghi ( nella foto a destra ) e ai rispettivi segretari comunali.

Ieri, davanti al gup di Como Andrea Giudici, si è aperta l’udienza preliminare per 17 imputati, per i quali i sostituti procuratori di Como Pasquale Addesso e Antonia Pavan, hanno chiesto il rinvio a giudizio per una serie di falsi e abusi d’ufficio. Nessuno ha chiesto riti alternativi, al momento, e non ci sono state costituzioni di parti civili. Il Comune era presente in qualità di parte offesa, ma non ha chiesto di entrare nel processo, mentre la Società di gestione del Casinò, non aveva nessuno in rappresentanza.

La prossima udienza è stata fissata a inizio giugno, quando sarà ancora possibile chiedere un diverso rito processuale o depositare costituzione di parte civile, ma l’orientamento sembra essere quello di un dibattimento, con l’intenzione di andare a smontare le accuse. Le contestazioni riguardano due filoni: da un lato quanto emerso dall’indagine partita nel 2017 dai mancati versamenti delle quote del Casinò al Comune, premessa del dissesto dichiarato due anni fa. Dall’altro il ruolo di Tumbiolo, che risulta anche capo di autorità portuale e direttore del Consorzio dei Laghi Ceresio Piano e Ghirla. Molteplici mansioni di pubblico ufficiale, sfociate nelle accuse di abuso d’ufficio, falso ideologico e corruzione. In concorso con Piccaluga e Radice, gli viene contestato di aver omesso di devolvere a Regione Lombardia i trasferimenti dei canoni relativi al periodo tra 2008 e 2011, procurando un "ingiusto vantaggio" al Comune e danno alla Regione, per un importo di un milione e mezzo di franchi svizzeri. Radice sarebbe inoltre autrice delle false dichiarazioni all’anagrafe: risultava residente a Campione, nell’abitazione di Tumbiolo dal 2004 al 2016, quando invece avrebbe sempre vissuto in Italia. Entrambi sono accusati di corruzione, in quanto si sarebbero accordati tra di loro per una serie di "reciproci favori".