Campione d'Italia, dal Governo un’altra doccia gelata

Nessun riferimento alla riapertura del casinò nel Disegno di legge fiscale. Ora si guarda alla manovra di Bilancio

Una delle numerose manifestazioni dei lavoratori

Una delle numerose manifestazioni dei lavoratori

Campione d'Italia (Como), 1 novembre 2019 -Salvo sorprese dell’ultimo minuto saranno costretti a riporre ancora una volta le loro speranze gli abitanti di Campione d’Italia, da sedici mesi in attesa di un intervento da parte del Governo che continua a farsi desiderare. L’ultima occasione persa è il Dl Fiscale, tanti speravano che la legge collegata alla manovra di Bilancio contenesse un riferimento all’exclave, ma invece non c’è nessun riferimento alla riapertura del casinò chiuso da luglio del 2018. Almeno questo è quello che risulta dalla versione del decreto bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato, atto che precede la firma da parte del Presidente della Repubblica e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Le buone intenzioni dell’esecutivo e le sperenza degli abitanti di Campione sono rimandati alla manovra di bilancio che andrà approvata entro fine anno.

Dell’exclave italiana sul Ceresio si parla nell’articolo 65 della legge di bilancio facendo riferimento all’istituzione di un’imposta locale sul consumo pari all’8% che si applicherà alle forniture di beni, le prestazioni di servizi e le importazioni sul territorio comunale. Un’aliquota ben al di sotto dell’Iva applicata nel resto d’Italia, pari al 22%, simile per valore all’imposta al consumo applicata nella vicina Svizzera. Per l’esclave che finora era stata esente si tratta comunque di una novità significativa. Il ricavato di questa nuova imposta non andrà allo Stato, ma al Comune che potrà trovare un gettito importante per cercare di pareggiare il proprio bilancio. Una conseguenza diretta del fetto che il paese dal primo di gennaio prossimo non sarà più territorio extradoganale ma entrerà a far parte, a tutti gli effetti, dell’Ue. Sono previste delle modifiche anche sul regime delle imposte dirette, abbattute del 50% ma solo per i residenti e le imprese che hanno sede in paese.

Sono previste delle agevolazioni anche per le imprese che effettuato investimenti nell’exclave, attraverso il meccanismo del credito d’imposta che si estenderà sul 50% dei costi individuali. Nessuno sconto invece ai campionesi è stato fatto sull’auto, malgrado nei giorni scorsi il gruppo Misto avesse presentato una richiesta di esenzione alla commissione Bilancio del Senato per permettere loro di circolare con le targhe svizzere. Il sottosegretario Laura Castelli del M5s si è espressa in senso opposto alla richiesta di modifica e alla fine la commissione si è espressa in senso contrario. Così dal gennaio prossimo gli abitanti del paese dovranno reimmatricolare le loro auto e dotarsi di targa italiana, pena come prevede la legge già in vigore nel resto d’Italia, il sequestro e una multa salata. Un cambio di abitudini radicale visto che finora a Campione praticamente tutte le auto erano con targa Svizzera.