Cabiate, la lettera di mamma Silvia alla piccola Sharon: "Il nostro non sarà mai un addio"

Dopo quattro mesi si sono svolti i funerali della bimba uccisa e abusata

La piccola Sharon Barni

La piccola Sharon Barni

Cabiate (Como), 11 maggio 2021 - Una lettera straziante, l'ultimo addio di una mamma alla sua bambina che le è stata strappata nel peggiore dei modi. Si sono svolti questa mattina a Cabiate i funerali di Sharon Barni, la bimba di soli 18 mesi abusata e uccisa l'11 gennaio scorso da Gabriel Robert Marincat, il venticinquenne di origini rumene che all'epoca era compagno della madre, Silvia, che si era dovuta assentare da casa per andare al lavoro. Dopo quattro mesi è arrivato il nulla osta alle esequie che si sono tenute nella stessa chiesa in cui la piccola Sharon venne battezzata.

“Amore mio, il destino ha scelto un’altra strada. Ha voluto che noi due non potessimo percorrere lo stesso cammino. Il mio pensiero quando nascesti fu una domanda: chiedermi se meritassi tanta gioia. Ricordo il giorno che ti ho visto per la prima volta. Avevi già sconvolto positivamente la nostra esistenza e con il passare dei mesi mi aiutavi a vincere le mie paure di non essere mai abbastanza, di non riuscire a raggiungere gli obiettivi e soprattutto di non riuscire a crescerti da sola - ha scritto mamma Silvia alla sua bimba attraverso una lettera consegnata al sacerdote che ha celebrato il funerale, don Giovanni Piazza - Invece tu hai scombussolato tutto. Sei riuscita a farmi coraggio e a lottare. Ci stavo riuscendo bene. Ma ora? Cosa ne sarà di me, della tua nonna che ti accudiva con tanto amore, del tuo nonno giocherellone, dei tuoi zii Jessica e Ivan a cui andavi incontro correndo al loro arrivo, del tuo “fratellino” Riccardo? Te lo ricordi? Quanti guai che avete combinato insieme… e della sua mamma, la zietta pazzerella, la Valentina? Ti faceva sempre le treccine. Che buffo! Ricorderò sempre quei momenti e soprattutto il tuo profumo, indescrivibile!". 

"Ti ho vissuta poco, ma anche solo quel poco mi ha cambiata e non smetterò mai di ringraziarti, Sharon. Così come non smetterò mai di pensare a quel brutto giorno. Ancora oggi non riesco a crederci. Una persona che sembrava volerti bene, si è rivelato tutt’altro. La realtà mi ha crudelmente fatta precipitare in una tragedia che dovrò affrontare con tutte le forze che ho. Ma so che non sarò mai sola perché ci sarai tu e mi guiderai in ogni mio passo. E so che un giorno tu tornerai e potremo continuare a crescere insieme. A volte penso che “un figlio è un dono” e mi chiedo come viene deciso chi lo merita e chi no. La risposta non la so. Sharon, ora che sei in cielo, assieme alla tua bisonna e al tuo bisnonno, cerca di proteggere me, la mia famiglia e chi ti ha voluto bene veramente. Il nostro non sarò mai un addio. Ti voglio bene”.