Como, un bosco urbano nell’ex manicomio

Una selva di alberi è pronta per la riqualificazione urbana all'ex ospedale psichiatrico San Martino

La foresta che si è creata all’ex ospedale

La foresta che si è creata all’ex ospedale

Como, 8 settembre 2019 - Non tutti i mali vengono per nuocere e così nell’area dell’ex-ospedale psichiatrico San Martino, in buona parte rimasta immutata dai tempi della legge Basaglia che ha mandato in pensione i manicomi, è cresciuta una selva di alberi ed essenze che adesso potrebbe trasformarsi in un bosco urbano. Il progetto è stato presentato ieri a Palazzo Cernezzi e vede la collaborazione di Ast Lariana e Asst Lariana che sono gli enti proprietari dell’area, il Comune e il Parco della Spina Verde.

"Un lavoro di squadra molto interessante che mantiene il valore ambientale di un’area che un polmone verde per la nostra città – spiega il vicesindaco Alessandra Locatelli – Questo è un progetto pioniere sul riutilizzo ambientale di un’area che potrà trasformarsi nel primo esempio di bosco urbano in Lombardia". Per raggiungere l’obiettivo è indispensabile il finanziamento da parte di Fondazione Cariplo che proprio in questi giorni ha lanciato un bando sulla riqualificazione delle aree verdi urbane. "Siamo al traguardo di un’iniziativa importante per il nostro parco che si estende, per l’80% della propria superficie, in territorio cittadino – sottolinea Giorgio Casati, presidente del Parco Spina Verde – Il progetto ha un valore di 1.820.000 euro con un investimento di 1.050.000 euro che ricadranno direttamente su Como. Il cuore dell’intervento è attorno al bosco del San Martino, ma saranno interessate altre quattro aree verde di attraversamento, disseminate attorno alla città, così da creare un corridoio verde".

Interessati l’area Mulini di Ronago, il varco Oltrecolle, il varco della Valfresca, poi in via Cardano dove il Parco Spina Verde ha acquistato da un fallimento 170mila metri di bosco in cui verrà creato un percorso di passerelle aeree lunghe oltre un chilometro. "Renderemo questo bosco di nuovo fruibile e soprattutto ci sarà la possibilità di svolgere attività didattica ed educazione ambientale – prosegue il presidente del parco – Abbiamo previsto due piccoli manufatti nell’area centrale, in legno e vetro con un piccolo patio dove collocare il Museo del Legno, che intende illustrare l’evoluzione della Spina Verde, nell’altro faremo un laboratorio per le ricerche scientifiche". Nel bosco salvato non ci sarà spazio solo per le specie autoctone, ma anche per palme e magnolie che sono cresciute rigogliose in questi anni di completo abbandono. L’area sarà attraversata da due percorsi, uno dei quali «dei passi perduti», in onore dei malati che cinquant’anni fa trascorrevano qui le loro giornate durante la bella stagione. Al loro posto da qui a un paio d’anni potrebbero esserci i comaschi alla ricerca di un angolo di pace per ricaricarsi dallo stress quotidiano.