La scuola s’inceppa: strage di primini alla Magistri Cumacini

All'istituto tecnico considerato tra i migliori in Lombardia promosso subito soltanto uno su tre

Enrico Tedoldi, preside della Magistri Cumacini

Enrico Tedoldi, preside della Magistri Cumacini

Como, 20 giugno 2018 - Non sarà un’estate spensierata quella dei «primini» della Magistri Cumacini, l’istituto tecnico comasco che sei anni fa venne incoronato dalla Fondazione Agnelli come la scuola migliore della Lombardia: solo uno su tre è stato promosso, mentre gli altri o sono stati bocciati oppure hanno preso da uno a tre debiti formativi, che sono l’equivalente dei vecchi esami di riparazione.

Per essere precisi il 32% dei trecento ragazzi iscritti al primo anno è stato respinto, mentre un altro 33% ha trovato scritto sui quadri esposti nei giorni scorsi «giudizio sospeso». «Gli anni scorsi era andata meglio – spiega il dirigente dell’istituto, Enrico Tedoldi – almeno a livello percentuale, quest’anno le bocciature sono state molte e non vado fiero della cosa. Anzi ho già detto ai miei assistenti e ai professori che il prossimo anno dobbiamo lavorare per invertire questa tendenza. Questo non significa derogare al nostro ruolo di insegnanti e aprire al lassismo, la nostra scuola è impegnativa nel senso che chiediamo molto ai ragazzi, ma diamo loro anche molto in termini di qualità dell’insegnamento. Purtroppo sono mancati dei riscontri durante l’anno, dei momenti di verifica e valutazione per permettere ai ragazzi di capire che la loro preparazione era insufficiente e cambiare metodo di studio». In alcuni casi oltre alle valutazioni nelle singole materie a penalizzare gli studenti sono stati anche voti bassi in condotta. «Nella nostra scuola i voti non si regalano neppure qui – prosegue il preside – i ragazzi si devono comportare con rispetto, il dieci non è scontato e bastano due note per scendere a sette».

Una scuola inflessibile insomma, dove ai ragazzi non viene regalato nulla, ma chi ce la fa ha la sicurezza quasi matematica di trovare subito un lavoro, anche se l’80% degli studenti preferisce iscriversi all’università e diventare architetto o ingegnere. Nata nel 1939 da un preesistente corso per capimastri edili all’interno della scuola d’arti e mestieri “Castellini”, la Magistri Cumacini oggi è una delle scuole più grandi della provincia di Como con i suoi 1.200 iscritti. Un diploma qui vale quasi quanto una mini laurea ed è per questo che molti dei ragazzi bocciati ritenteranno ancora l’anno prossimo. «Non ci vedo niente di male, anzi, nella vita si può sbagliare e cadere, l’importante è sapere rialzarsi – conclude il preside – il mio consiglio ai ragazzi è di partire più motivati e consapevoli. Con il giusto impegno anche le materie più difficili si possono imparare, a metà anno poi li invito a fare una seria analisi sul livello di apprendimento raggiunto. Solo allora potranno capire se la Magistri Cumacini fa per loro o no».