Vende l'auto d’epoca on line: si ritrova con 80mila euro falsi

La vittima è un cittadino svizzero raggirato in un hotel a Como

La frontiera  tra Como e la Svizzera (Cusa)

La frontiera tra Como e la Svizzera (Cusa)

Como, 14 luglio 2017 - Un sacchetto con 65mila franchi arrivato dalla Svizzera, e poi sparito al termine di una transazione nata come compravendita di un’auto da collezione, sfociata in un cambio di valuta, e conclusa come truffa aggravata, su cui ora sta indagando la Squadra Mobile della Questura di Como. La vittima è un sessantenne svizzero, residente nel Canton San Gallo, che nei giorni scorsi aveva messo in vendita su un sito internet una Alfa Romeo Montreal, a un prezzo di 66mila franchi. Nel giro di breve tempo si è fatto avanti un acquirente italiano che, dopo breve trattativa, ha creato le premesse per portare avanti la transazione, fissando un incontro con il proprietario in un hotel in centro a Como. Tuttavia all’appuntamento, mercoledì mattina, si è presentato un collaboratore del potenziale acquirente, spiegando che loro in realtà erano intermediari alla ricerca di auto per un loro giro di clienti, e che il reale interessato era un loro cliente svizzero. Non solo: al proprietario dell’auto, a titolo di favore personale, è stato chiesto di portare con sé 65mila franchi in contanti, per fare un cambio di valuta.

Così lo svizzero è arrivato con il denaro in un sacchetto, e l’italiano con il controvalore in un altro. Per rassicurarlo, gli è stato consentito di pescare alcune banconote a caso, e di verificarle in uno sportello bancario, che ne ha confermata l’autenticità. A quel punto è avvenuto lo scambio: lo svizzero ha consegnato i 65mila franchi, e l’italiano il sacchetto con 80mila euro. Di quel denaro, 60mila euro sarebbero dovuti essere per il cambio di valuta, e altri 20mila come anticipo per la vendita dell’auto, la cui transazione si sarebbe dovuta perfezionare direttamente con il fantomatico acquirente. Così l’italiano gli ha indicato la zona dell’hotel dove di lì a poco sarebbe dovuto arrivare il suo socio, per fornirgli i contatti del cliente interessato all’auto. Ma nessuno si è presentato, e quando lo svizzero ha aperto il sacchetto – nel frattempo sostituito dopo la verifica del denaro in banca - si è trovato con centinaia di banconote fac-simile.