Como, l'amianto manda in fumo il quartiere modello alla Ticosa

Troppo costoso risanare l'area

L’ex tintostamperia Ticosa

L’ex tintostamperia Ticosa

Como, 24 gennaio 2019 - Sino alla fine degli anni ‘70 è stata la più grande tintostamperia di Como e forse di tutta la Lombardia, poi dal 1982 quando venne acquistata dal Comune, per la Ticosa è iniziata una lunga telenovela.

Rimasta inutilizzata per 30 anni, la Ticosa nel 2010 venne ceduta a una multinazionale olandese che avrebbe dovuto costruire sulle sue ceneri un modernissimo quartiere alle porte del centro storico. Un progetto rimasto solo sulla carta perché il Comune, che si era impegnato alla bonifica dell’area, ha scoperto suo malgrado che il terreno sotto l’ex azienda è pieno d’amianto. Solo il primo di una serie di guai sfociati in una causa interminabile tra l’immobiliare e l’amministrazione di Como, risolti a fine 2018 con il ritorno dell’area nella piena disponibilità pubblica. Fine dei guai? Neppure per sogno, nell’ex Ticosa adesso non si vogliono più costruire case ma un grande parcheggio, com’è stato fino al 2009, ma occorre finire la bonifica già costata 5 milioni di euro ai quali ne vanno aggiunti altri 4. Un conto salatissimo a carico dei comaschi. Se tutto andrà bene i lavori non finiranno prima del 2020.