Alzate Brianza omaggia il suo Pierino Prati

Per tutta la vita gli è rimasto attaccato quel soprannome, Pierino la peste

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Per tutta la vita gli è rimasto attaccato quel soprannome, Pierino la peste, che gli venne affibbiato per la sua voglia irrefrenabile di fare goal e la capacità innata di far impazzire i terzini. Una persona semplice che negli ultimi quarantanni ha voluto essere Pierino e basta, come lo conoscevano i tanti amici di quel fazzoletto di Brianza che aveva scelto come casa. Prima ad Arosio dove si era sposato e poi ad Alzate Brianza dove si era trasferito e ha vissuto negli ultimi trent’anni. Certo il calcio ha sempre fatto parte della sua vita, ma senza eccessi da star. A piangere Pierino Prati c’è anche la sponda bluceleste del Lario. Nel 1984 l’ex stella del Milan da tre anni diventato allenatore fu chiamato alla guida di una squadra che, orfana del presidente Mario Ceppi (scomparso il 15 giugno 1983), rischiava di sprofondare in Promozione. Pierino la peste riuscì nell’intento e riesce a mantenere il Lecco in Interregionale. Negli ultimi anni la sua passione era insegnare il calcio ai ragazzi delle giovanili, ad esempio quelli di Inverigo dove lo si poteva incrociare spesso a pranzo seduto a un tavolo della Trattoria Da Edda. "Grazie, per i sorrisi che ci hai regalato, gli abbracci e le emozioni. Grazie, per essere entrato a far parte della nostra famiglia come un fratello maggiore – lo hanno voluto ricordare la titolare Edda insieme ai figli Paolo, Fabio, Ivan e tutto lo staff del ristorante - Sarai sempre al tavolo con noi come ogni giorno regalandoci sorrisi sempre più sinceri, perché si sa nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta". Ci saranno anche loro questa mattina ai funerali che si celebreranno alle 9, in forma privata, al cimitero di Fabbrica Durini.