Rispunta l'aereo fantasma: "Io c’ero"

Erba, caccia al relitto del bombardiere tedesco che si schiantò nel 1944. Un testimone: ecco le foto mai viste che scattammo quel giorno

In una delle due foto inedite la famiglia Ardemagni accanto ai resti contorti

In una delle due foto inedite la famiglia Ardemagni accanto ai resti contorti

Erba (Como) - Sembrava ormai destinata ad essere dimenticata la storia di quel bombardiere della Luftwaffe che la sera di sabato 19 febbraio del 1944 finì fuori controllo mentre attraversava i cieli di Erba per schiantarsi poco dopo nella zona del Monte Bollettone, con i suoi quattro membri dell’equipaggio: tutti morti. Invece, grazie anche all’impegno di un gruppo di appassionati ricercatori di relitti aerei della seconda guerra mondiale, che hanno raccolto nuovi dettagli sulla storia di quell’incidente, lanciando anche un appello agli abitanti erbesi, riaffiorano ricordi di chi allora era ancora un bambino. Rimembranze più vive che mai riemergono insieme a delle fotografie che rischiavano di sparire in qualche cassetto. "Avevo otto anni – racconta Sandro Ardemagni, personaggio noto a Erba e nel mondo del calcio dilettantistico –. Mi ricordo che c’era molta neve quel giorno d’inverno, una domenica mattina, perché allora si lavorava fino al sabato sera. Salii con mia mamma, Enrica Mojoli e alcuni parenti".

Per tanti anni a Erba non si parlò più di quell’incidente. "Nelle poche foto che furono scattate nei pressi di quello che restava dell’aereo sono in compagnia di mio zio, Gino Porro, e mio cugino Michele, oltre appunto a mia madre – continua Ardemagni –. Quel giorno non c’era molta gente in giro, probabilmente perché c’era ancora tanta neve. I rottami dell’aereo si trovavano più vicino alla zona della Capanna Mara piuttosto che al Bollettone. Era precipitato poco distante dal culmine della dorsale dalla quale, guardando verso Nord-Ovest, si gode del panorama del Lago di Como. Quello che restava del mezzo era piuttosto integro. Mancava la parte anteriore che probabilmente si era distrutta durante l’impatto. L’aereo si trovava poco distante dalla cresta e, dalla posizione in cui era precipitato, sembrava stesse viaggiando diretto a Nord". Sono diversi gli erbesi che ricordano la storia di quel bombardiere della Luftwaffe. Il giorno successivo all’incidente, era una domenica, parecchi salirono verso il Bollettone per vedere cosa fosse successo non appena si sparse la voce che un aereo tedesco era precipitato sulle montagne. Qualcuno ricorda ancora gli ufficiali delle Ss che coordinavano le operazioni di recupero. Era severamente vietato mettere le mani sulle parti più importanti dell’aereo, anche se diversi pezzi furono smaltiti proprio dalla gente che accorse sul luogo del disastro. Secondo le ricostruzioni di chi sta indagando, ancora 77 anni dopo, su quell’incidente aereo, soprattutto gli appassionati “cacciatori di aerei“ della “Airfinders“ di Aircra Po, era un sabato il 19 febbraio del 1944 quando a tarda sera con il favore delle tenebre il bombardiere bimotore della Luftwaffe stava rientrando dopo una missione su Anzio e Nettuno.

Lo suqadrone del II Kampfgeschwader 100 della Luftwaffe, era in quei giorni impegnato a contrastare proprio lo sbarco degli alleati sulle coste a sud di Roma. La battaglia era iniziata il 12 febbraio, sette giorni prima. Il velivolo era un Dornier Do.217 di tipo E-5, una versione particolare con ali maggiorate per poter ospitare due bombe razzo guidate del tipo Henschel HS293 idonee per attacco armato a unità navali. Proprio in quei giorni diverse unità inglesi furono affondate a largo delle coste laziali. Decollato dall’aeroporto militare di Bergamo, terminata la missione, per un probabile errore di rotta, il bombardiere si ritrovò sui cieli di Erba, probabilmente per nebbia e foschia o problemi meccanici, il pilota Oberleutnant (luogotenente) Wolf Günther Hinze si schiantò con altri tre membri d’equipaggio, il Feldwebel (sergente maggiore) Henf, e gli Unteroffizier (grado equivalente al sergente) Grassl e Gartner. Ricomposti i resti, vennero programmate le esequie. Furono affissi manifesti funebri in tutta Erba e circondario invitando la popolazione a intervenire al funerale fissato per giovedì 24 febbraio alle 15. I corpi del pilota Hinze Wolf si trovano al cimitero militare tedesco di Costermano, nel Veronese. Quella sera del 19 febbraio del 1944 rimase nei ricordi della gente di Erba per molto tempo. In molti furono infatti spaventati da uno scoppio che riempì il cielo proprio mentre le famiglie erano a tavola per la cena. Erba però dovette sopportare ben altri orrori e tanto dolore qualche mese dopo. Il 30 settembre e il primo ottobre Erba fu bombardata da squadriglie di aerei americani. Il bilancio fu di 87 morti e oltre trecento feriti.