Como, 8 febbraio 2014 - Arrestato con l'accusa di sequestro di persona. Tutto è successo a Como. Alle ore 13.30 di ieri una giovane ucraina si è presentata presso la stazione carabinieri di Como per denunciare il rapimento della sorella (nata in ucraina nel 1982) da parte del suo ex marito, connazionale del 1982. Da quanto riferito in sede di denuncia, l’uomo, a seguito del divorzio avvenuto 4 anni fa, aveva perseguitato la donna con continue minacce, tanto da spingerla a rifugiarsi in Italia – a Como – dove da circa 2 mesi aveva trovato un’abitazione dove vivere e lavorare come badante. 

L’uomo, riuscito a scoprire il rifugio della donna, l’ha attesa sotto casa e, dopo averla minacciata telefonicamente che altrimenti sarebbe salito a prenderla con la forza, l’ha convinta (per evitare di creare problemi alla famiglia che la stava ospitando), a scendere di casa per affrontarlo. La donna ha fatto in tempo ad informare telefonicamente la sorella, prima di essere afferrata per un braccio e costretta a seguirlo con la forza, sempre dietro minacce di morte.

Mentre la portava con se verso una destinazione sconosciuto, l’uomo ha anche telefonato alla sorella della vittima, informandola che sua sorella non sarebbe più ritornata. A seguito della denuncia è stato dato immediate impulso alle attività d’indagine. I due, sono stati trovati da personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Como nella sala d’attesa della Stazione Ferroviaria di Fino Mornasco, dalla quale probabilmente l’uomo avrebbe tentato di assicurarsi la fuga verso il suo Paese. Lo stesso è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona e portato presso il carcere di Como a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La donna, visitata presso il pronto soccorso dell’Ospedale Valduce di Como, per le percosse subite è stata giudicata guaribile in 7 giorni.