di Roberto Canali

Como, 9 gennaio 2014 — La fretta è spesso una cattiva consigliera, specialmente se si sta guidando lungo le autostrade elvetiche dove per eccesso di velocità può capitare anche di andare dritti la galera. È quello che rischia un automobilista straniero, forse italiano, sorpreso il 6 gennaio scorso, sull’autostrada all’altezza di Lodrino, dodici chilometri a nord di Bellinzona, a 217 chilometri orari, ben 97 chilometri sopra il limite. L’uomo è stato denunciato a piede libero mentre la sua auto è stata immediatamente sequestrata, adesso rischia una pena minima di un anno di detenzione con la condizionale.

Non una novità in Svizzera dove un anno fa, per prevenire l’escalation di incidenti mortali, si è deciso di inasprire il Codice della Strada inserendo i reati di pirateria stradale, che scatta di fronte a condotte di guida particolarmente sconsiderate come l’eccessiva velocità. Ad esempio, superare di 40 chilometri orari il limite stabilito nelle aree cittadine ad alta frequentazione di pedoni comporta il ritiro della patente per almeno 2 anni, lo stesso accade a chi supererà di 50 orari il limite dei 50, di 60 quello degli 80 e di 80 la soglia massima consentita in autostrada, 120 all’ora. In caso di recidiva il giudice potrà fare in mille pezzi la patente del trasgressore e impedirgli di guidare per sempre. La revisione della sentenza è concessa, ma solo dopo un periodo minimo di dieci anni, nel caso in cui uno psicologo del servizio sanitario nazionale certifichi la capacità dell’automobilista di rispettare la legge, ma ciò potrà avvenire solo in casi eccezionali. Così mentre chi era al volante avrà tempo di pentirsi in carcere, la sua automobile dopo essere stata confiscata sarà rivenduta o distrutta. Una disavventura peggiore di quella in cui era incappato, sempre il giorno dell’Epifania, Sergio Giorni che insieme alla moglie i tre figli si era concesso una gita a Mendrisio alla guida della sua Ford Fiesta.

Pizzicato a 120 chilometri all’ora poco prima della del confine l’uomo era stato accompagnato fuori dall’autostrada da una pattuglia della stradale ticinese, che gli aveva comminato una multa di 1000 franchi (poco più di 800 euro), disponendo il sequestro dell’auto e rimandandolo a casa in treno. «Nel nostro Paese i limiti di velocità si rispettano – spiega Marco Guscio, il capo del reparto traffico della Polizia stradale ticinese - L’auto del signore non è stata sequestra ma trattenuta, come facciamo con gli stranieri che commettono gravi infrazioni e non hanno il denaro per pagare la multa. In questo caso l’automobilista viaggiava a 45 chilometri all’ora in più del consentito, e avrebbe comunque avuto il divieto di circolazione in Svizzera».