Valsolda, 13 novembre 2013 - E' il fenomeno dei transfrontalieri a fare di Valsolda il comune più povero d'Italia. Sì, perché il paese al confine con la Svizzera ha "vinto" questa speciale classifica, ma in negativo. Qui il reddito medio si ferma a 11.998 euro, addirittura meno di Platì (Reggio Calabria). Ma il sindaco Giuseppe Farina, rivela all'agenzia Ansa i motivi di tale situazione: "Il 90% dei valsoldesi lavora in Svizzera per cui percepisce il reddito li' e non dichiara nulla in Italia''

Il risultato è che nel paese affacciato su lago di Lugano si guadagna molto piu' di quanto appare, ma quasi tutti lavorano in Svizzera e le tasse dei cittadini rimangono oltreconfine. E' per questo motivo, puramente contabile, che Valsolda sembra il paese piu' povero d'Italia.

In realta' ''i valsoldesi guadagnano mediamente il triplo degli italiani perche' percepiscono lo stipendio in franchi svizzeri'', osserva il sindaco. Ad esempio, aggiunge, li' ''un muratore guadagna in media circa 4.000 euro al mese, un manovale 3.000 e una commessa 2.500''.

''La maggioranza dei cittadini vive in Valsolda ma lavora nel Cantone'', dice Farina. Il risultato e' che ''i costi sociali restano a carico del Comune mentre l'incasso della tassazione va al Cantone svizzero''. Per questo motivo puntiamo alla ''fusione con gli altri Comuni del lago'', spiega Farina, ricordando che il primo dicembre ci sara' un referendum ''per fare un comune piu' grande in modo da avere maggiori risorse che ci consentiranno di avviare nuove iniziative all'interno del territorio''.

Il sindaco di Valsolda si dice ottimista sul risultato della consultazione popolare: ''Confido nelle persone intelligenti e penso che non ci siano problemi, anche perche' non c'e' alternativa se vogliamo valorizzare il
territorio con un miglioramento di servizi e di qualita' della vita'', conclude Farina