Como, 24 febbraio 2013 - Risulta difficile immaginare una Como licenziosa dietro l’aspetto fin troppo tranquillo e per bene della città di confine cui tutti siamo abituati. Eppure fino a tutti gli anni 50 e anche dopo, negli anni del contrabbando e della prostituzione, la città specie per chi arrivava dalla provincia profonda era un piccolo bengodi di tutti i piaceri, compresi quelli carnali. Un volto inedito al centro ieri pomeriggio di un tour per le vie del centro storico, alla ricerca di quei luoghi di piacere riscoperti grazie alla giornata nazionale dedicata alle guide turistiche. La traccia della visita è stata offerta dalle pagine del bel libro di Cristina Fontana, Como a luci rosse, che partendo dai Romani ricostruisce duemila anni di vita in città di quelle signorine che poi a leggere bene le loro storie tanto liete non erano. 
 

All'epoca di Plinio i lupanari erano concentrati tra via Benzi e viale Varese, relativamente ai margini rispetto alle zone centrali della città. Nel Medioevo diventano luogo di incontri fugaci i bagni pubblici nell’area di San Fedele. Per avere il primo lupanare moderno in città occorrerà attendere il 1465, quando per limitare la professione privata delle meretrici, che esercitavano in casa o all’aperto, le autorità comunali decisero di costruire un bordello nella zona della chiesa di San Provino. Nei secoli successivi il fenomeno prese così piede che in città nacquero anche dei centri, gestiti da religiosi, votati al recupero delle traviate. Fu questo il destino del “Luogo Pio del Soccorso” fondato dal gesuita Paolo Sfrondati e nel 1800 del “Reclusorio del gambero” di via Natta. 
 

Nel secolo scorso il quartiere licenzioso della città era la Cortesella, raso al suolo negli anni 30 dal Fascismo. Mentre le case chiuse nelle vie attorno al Duomo chiusero solo con la legge Merlin. Oggi pomeriggio per chi rimane in città ci sarà l’occasione di passeggiare, accompagnati da una guida, attraverso la Como Romanica, Rinascimentale e Razionalista, con partenza alle 14 e 30 davanti a Sant’Abbondio. Non mancano gli appuntamenti in provincia, a Cantù si potrà visitare l’oratorio della Beata Vergine, con ritrovo alle 15 e alle 16 a San Paolo in via Annoni, oppure sempre alle 15 la Basilica di San Vincenzo in Galliano. A San Siro visita al borgo di Santa Maria Rezzonico per ritrovare, lungo la via Regina, testimonianze della presenza domenicana. Tutte le visite saranno offerte gratuitamente dall’associazione guide della provincia di Como.
L'occasione giusta per scoprire le bellezze del Lario, non solo per i turisti ma anche per i residenti. Le visite potrebbero subire delle variazioni, specie quelle che prevedono spostamenti a piedi, solo in caso di maltempo.
 

di Ro.Can.