Como, 10 ottobre 2012 – E’ scomparsa questa sera, poco dopo le 21, la scrittrice comasca Carla Porta Musa. Simbolo della cultura comasca, decana del mondo intellettuale locale ma anche nazionale, aveva 110 anni. Da qualche giorno era ricoverata all’ospedale Valduce di Como, dove nelle ultime ore le sue condizioni si erano aggravate. I medici, che avevano dovuto fare i conti con le conseguenze difficili di una polmonite, non avevano esitato a giudicare preoccupante la sua situazione di salute. Che questa sera è irrimediabilmente peggiorata

Era nata il 15 marzo 1902: quest’anno aveva festeggiato l’ennesimo compleanno da ultracentenaria con la grande vitalità che da sempre l’ha contraddistinta, con i suoi modi sempre raffinati. Era figlia dell’ingegnere milanese Enrico Musa, un altro nome importante nella storia culturale comasca. Nel 1984 era rimasta vedova del pediatra Giannino Porta. Abbondino d’Oro del Comune di Como negli anni Ottanta, per lunghissimo tempo il suo salotto è stato il punto di riferimento, spesso molto ambìto, della cultura comasca. Momento di ritrovo, scambio e confronto che non aveva uguali.

Di lei ci rimane una produzione di narrativa e poesia molto vasta: l’ultima produzione risale a soli due anni fa, quando la Porta Musa aveva 108 anni. “Le tre zitelle”, il suo ultimo romanzo, racconta le vicissitudini di tre amiche, educate in un college inglese. Lo aveva presentato a Villa del Grumello, entusiasta e nel pieno delle forze. Era trascorso oltre mezzo secolo dal suo primo romanzo, “Virginia 1880”, pubblicato nel 1955 dalla casa editrice Mondadori. La sua produzione narrativa faceva il paio con la longevità: ogni anno, il 15 marzo, il compleanno di Carla Porta Musa era una sorta di evento per la città, ma non solo.

Quest’anno, proprio a marzo, era entrata nell’elenco dei “Supercentenarians”, il club mondiale delle persone che hanno superato i 110 anni di età. Una sorta di circolo elitario, visto l’esiguo numero di persone che hanno la fortuna di farne parte: quattordici in tutta Italia, ma a Como era l’unica. La figlia Livia ha annunciato che la camera ardente sarà allestita all'ospedale Valduce, dove i suoi tanti amici, già da domani, potranno salutarla. Nei prossimi giorni saranno inoltre decisi data e luogo dei funerali.