Lanzo d'Intelvi, 9 dicembre 2011 - «Dopo 37 anni siamo tornati ad ammirare il ponte di Melide in Ticino. A molti residenti non sembra ancora vero», conferma, visibilmente soddisfatto, il vicesindaco di Lanzo d’Intelvi, Aldo Franchi. Eppure l’ecomostro che per quasi otto anni ha deturpato la vetta del Monte Sighignola di lasciare il «balcone d’Italia» pare non voglia proprio saperne. L’impresa che ha in appalto i lavori ha trovato non poche difficoltà a tagliare in blocchi il calcestruzzo rimasto dal ‘74 esposto ai «quattro venti» e reso ostico anche da un’ossatura di ferro particolarmente complessa. Ecco perché sarà necessaria ancora qualche settimana per dare l’addio definitivo all’ecomostro.

 

«È una processione continua di gente - conferma Aldo Franchi -. Residenti e turisti si stanno riappropriando di un panorama unico. Man mano che l’ecomostro riduce il proprio volume, ci stiamo riappropriando di panorami che in molti non ricordavano più si potessero ammirare da qui: il ponte di Melide, ma anche la piazza del Municipio di Campione d’Italia e Ponte Tresa».

 

Ieri mattina sembrava di essere tornati a metà degli anni ‘90 quando il «balcone d’Italia» era la meta più ambita (ecomostro a parte) dei giorni di festa e beltempo. In tanti scattavano foto di ciò che resta della funivia che nei faraonici progetti dell’epoca doveva collegare in cinque minuti la Sighignola a Campione d’Italia. Quello dei ieri era peraltro uno dei pochi giorni all’anno in cui dalla Sighignola era ben visibile anche il lago Maggiore: uno spettacolo di rara bellezza e intensità emotiva.

 

«Questo tornerà davvero a essere il “balcone d’Italia” - conferma Aldo Franchi -. A metà settimana abbiamo consegnato il progetto di riqualificazione della parte italiana: 130mila l’importo. Sarà un parco naturale di rara bellezza. L’abbattimento dell’ecomostro della Sighignola ci ha inoltre permesso di riallacciare importanti rapporti con il Comune ticinese di Arogno. Oggi c’è grande sinergia tra i due Municipi: abbiamo portato avanti iniziative. In pratica, non ci si accorgerà neppure, alla fine dei lavori, di essere sul territorio italiano e pochi metri più in là su quello ticinese». Un esempio, Arogno garantirà parte dell’area pic nic, Lanzo d’Intelvi l’attrezzerà con griglie per barbecue, queste ultime off-limit sopra i mille metri in territorio ticinese. L’importo complessivo delle opere di abbattimento e riqualificazione è di 1milione 700mila euro.

 

«Il consorzio Forestale Lario-Intelvese sta già provvedendo a ripulire i boschi che portano alla vetta della Sighignola. Si tratta di prelievi mirati, che interessano le essenze arboree malate o quelle che presentano lesioni e quant’altro - conclude il vicesindaco di Lanzo -. Inoltre garantiremo nella struttura presente all’imbocco dell’ultima porzione di strada che conduce alla Sighignola (adeguatamente ristrutturata) una sede alla locale associazione per il volo libero. La Sighignola diverrà dunque anche luogo di sport, oltre che di turismo e di passeggiate e soste all’aria aperta».