Cantù, 2 dicembre 2010 - Non si è ancora spenta l’eco della campagna denigratoria «Bala i ratt», orchestrata da parte elvetica contro i frontalieri italiani, che dalla città del mobile arriva una bella lezione di onestà. Protagonista Alfred Vrenozay, cameriere di origine albanese dipendente del ristorante «Il Capolinea» di Cantù che sabato sera, mentre sistemava il salone del locale ha rinvenuto un portafogli finito chissà come sotto un tavolo.

All'interno c’erano cinquemila euro, tutti in banconote di grosso taglio, e un plico di franchi svizzeri, abbastanza per una bella vacanza ai Caraibi alla faccia della crisi. «Una bella tentazione davvero – sorride Davide Di Leone, collega di Alfredo, come tutti chiamano Alfred che ormai è italiano a tutti gli effetti –, lui però non ha dubitato neppure un istante sul da farsi: ha preso il portafogli e l’ha consegnato al nostro titolare per controllare se all’interno, oltre al denaro, ci fossero i documenti o qualcosa per risalire al proprietario». Una ricerca più complessa del previsto visto che a smarrire il portafogli non è stato un cliente abituale. «Quella sera ospitavamo una cena organizzata nell’ambito di un corso di degustazione vini.

Dalla posizione del tavolo siamo risaliti agli organizzatori e da lì dopo alcune telefonate all’identità del cliente che poteva aver smarrito il portafogli». Da Cantù, nel cuore della notte, è partita una telefonata al cellulare dello sbadato bon vivant ticinese il quale, nel frattempo era tornato a casa e forse non si era nemmeno accorto di quello che era successo. «Lo abbiamo chiamato e gli abbiamo detto che avevamo trovato il suo portafogli – prosegue Davide Di Leone – vista l’ora tarda, stavamo chiudendo il ristorante, gli abbiamo detto che poteva venirselo a riprendere il giorno dopo, alla riapertura».


E infatti domenica in tarda mattinata l’aspirante sommelier elvetico si è ripresentato al ristorante per riavere il portafogli e soprattutto il prezioso contenuto che per qualche istante era andato smarrito fra i tavoli del ristorante. «Non sapeva più come ringraziarci, ci ha detto che eravamo stati molto gentili a riconsegnarli tutto. Ci ha promesso di tornare presto a cena da noi e prima di andare ha voluto lasciarci una mancia: 150 euro».