Al Lac di Lugano si discute del rapporto tra uomo e ambiente

Il 16 maggio si confronteranno in un incontro aperto al pubblico il fotografo Armin Linke e il geologo Paolo Cortini

Ospiterà l'incontro il Lac di Lugano

Ospiterà l'incontro il Lac di Lugano

Como, 14 maggio 2018 - Scienza e arte possono andare d'accordo come dimostreranno l'artista Armin Linke e il geologo Paolo Cortini protagonisti, mercoledì 16 maggio, di un incontro aperto al pubblico al Museo Lac di Lugano. L’evento sarà introdotto da una lettura dell’attore Igor Horvat. Nel corso del convegno, che inizierà alle 18, si rifletterà sul reale impatto globale delle attività umane sul nostro pianeta e le false notizie dei social.

A confrontarsi il fotografo-ricercatore Armin Linke e il geologo Paolo Cortini, esperto di spedizioni naturalistiche. Ad introdurre l’incontro, l’attore Igor Horvat, che leggerà una poesia dello scrittore ticinese Alberto Nessi ispirata alle Gole della Breggia, uno dei luoghi in cui l’influenza delle imprese umane si è rivelato particolarmente forte, ma che oggi sta recuperando la sua dimensione e una nuova bellezza.

Da anni Armin Linke lavora a un archivio sulle diversità umane e i nuovi paesaggi naturali e artificiali, rappresentando situazioni in cui i confini tra finzione e realtà si fanno sempre più esili fino a diventare invisibili. La sua pratica interroga la fruizione e la distribuzione delle immagini e l’interazione con il contesto produttivo ed espositivo. È stato Research Affilate al MIT Visual Arts Program di Cambridge, guest professor presso il Dipartimento di Arti Visite dell’Università IUAV di Venezia e alla Staatliche Hochschule für Gestaltung Karlsruhe. Il suo film Alpi, dedicato alla percezione del paesaggio alpino contemporaneo, è stato premiato alla IX Biennale di Architettura di Venezia. Il percorso del geologo Paolo Cortini lo ha invece portato a svolgere attività di ricerca in Scienza dei Materiali presso una società spin-off dell'Università di Milano; si è poi occupato di sistemi di bonifica su siti contaminati da idrocarburi, e nel 2007 è stato fra gli autori del documentario Karahnjukar - I paradossi dello sviluppo, denuncia dell'impatto ambientale, culturale e finanziario sulla società islandese di un progetto idroelettrico e siderurgico.