Cernobbio, la voce del legno protagonista a Villa Bernasconi

Alle 21 il concerto di Nadir Bertolasi e Isaia Piazzoli

Isaia Piazzoli e Nadir Bertolasi

Isaia Piazzoli e Nadir Bertolasi

Cernobbio (Como), 20 luglio 2018 - Anche il legno racconterà le proprie storie a Villa Bernasconi affascinando i visitatori della storica dimora liberty cernobbiese. Questa sera a partire dalle ore 21.00, verrà infatti presentata la nuova installazione interattiva “La Voce del Legno”, progetto che nasce e si sviluppa grazie al bando MEET giovani, turismo e innovazione promosso dal Piano Territoriale per le politiche giovanili dell’Amministrazione Provinciale di Como finanziato da Regione Lombardia. Un’installazione particolare, dal design ispirato alle linee curve e morbide dello stile liberty, realizzata con legno di Stradivari, l’abete della Val di Fiemme, tagliato “di quarto” ovvero lavorato secondo una peculiare tipologia di taglio peraltro usata in liuteria in quanto garantisce migliori qualità sonore. Altra caratteristica del legno della val di Fiemme è che le proprie qualità sonore si evolvono col trascorrere del tempo. Ovvero il suono diffuso varia non solo in funzione della tipologia della musica ma dal numero di ore in cui viene riprodotta. A rendere ancora più unica l’esperienza fornita dall’installazione “La Voce del Legno” è che, a differenza dei diffusori tradizionali, questa prevede che tutta la superficie del diffusore vibri, mettendo in movimento l’aria, e rendendo così la percezione del suono più ricca, simile a quella offerta da uno strumento musicale. « Il legno di Stradivari, l’abete della val di Fiemme, cresce sulle Dolomiti del Trentino Alto Adige ed ha proprietà sonore superiori grazie alle particolari condizioni climatiche della zona – sottolineano Nadir Bertolasi ed Isaia Piazzoli, i due “creatori” de “La voce del legno” -. Antonio Stradivari utilizzava proprio questa essenza per costruire i suoi celebri violini. Grazie alle nostre ricerche abbiamo realizzato diffusori che emettono suoni variabili a seconda della musica riprodotta: una cosa impossibile salvo il caso non si utilizzi un materiale vivo. Ed è questo il nostro caso con il legno massello. Ma le nostre ricerche hanno riguardato anche i collanti, le verniciature, le modalità di costruzione arrivando perfino ad implementare una tecnologia capace di “ascoltare ed accordare” le nostre tavole in legno, enfatizzandone al massimo le proprietà sonore. Ogni nostra singola tavola viene portata in studio di registrazione, ascoltata e misurata in maniera appropriata per poi ricevere una “accordatura digitale” finale. Artigianalità e tecnologia si incontrano, dunque, in maniera virtuosa in quello che a noi piace definire il nostro modo di fare artigianato digitale».