2009-06-11
di MAURIZIO MAGNONI
— COMO —
OLTRE 42 ANNI di servizio nel mondo della scuola, come sindacalista, come insegnante, come dirigente scolastico. L’altro ieri sera festa grande a Villa Geno per salutare il pensionamento di Antonio Di Martino, classe 1943, che dopo aver vissuto un’intera vita per la scuola... deve togliere il disturbo, anche se a tanti colleghi, a tanti docenti, ed anche a tanti membri del personale Ata nella scuola comasca, ciò dispiace. Antonio Di Martino, decano dei dirigenti scolastici di Como racconta la sua storia. «Sono nato a Castellammare di Stabia, all’ombra del Vesuvio nel 1943 e ho cominciato la mia carriera scolastica in Lucania dove ho insegnato per 5 anni. Poi un anno alla media Puecher di Erba, sempre come insegnante di Storia e Geografia, e quindi 7 anni al Liceo scientifico «Paolo Giovio» di Como dove ho insegnato Lettere e Filosofia. Sono poi diventato dirigente scolastico nel 1979 ed ho trascorso, con questo ruolo, ben 30 anni, 26 alla Ragioneria “Caio Plinio Secondo” e 4 all’Istituto tecnico professionale “Gaetano Pessina” che è stato il mio ultimo amore». Ora va in pensione, meritato riposo che scatta il 1° settembre, dopo la Maturità e dopo le ferie.

«NON VOGLIO pensare ora al 1° settembre - aggiunge, non nascondendo una certa commozione, il professor Di Martino - perché non so proprio cosa fare da allora. La scuola mi mancherà tantissimo, ma credo che rimarrò nel mondo della scuola, anche perché ho già avuto contatti con il sindacato Snals, del quale facevo parte anni ed anni fa, e vi ritornerò per dare il mio contributo, almeno in fatto di esperienza. Tante soddisfazioni ho avuto nella mia carriera, ma la maggiore è quella di avere sempre avuto un rapporto corretto e cordiale con tutti i ragazzi che ho incontrato sulla mia strada, e sono più di 200 mila in così tanti anni. Tanta collaborazione, tanta simpatia, ma soprattutto tanta sincerità ed è questo quello che più conta. Indubbiamente mi mancherà il mondo della scuola, al quale ho dedicato tutta la mia vita». «Mi dispiace moltissimo che vada in pensione perché è uno spirito giovanile, un dirigente scolastico davvero eccellente che riconosce quelle che sono, a tutti gli effetti, le esigenze dei ragazzi», conclude Paolo Mazara, responsabile dell’Ufficio tecnico del «Pessina».