2008-10-14
di FEDERICO MAGNI
— PONTE LAMBRO —
SI CONCENTRA su un gruppo di ragazzini di tredici o quattordici anni la caccia ai responsabili della bravata di domenica pomeriggio che poteva provocare un disastro ferroviario lungo la linea Milano-Asso. Sarebbero loro, secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, dalla polizia ferroviaria e dai vigili, ad aver posizionato le griglie di metallo e i blocchi di cemento che hanno provocato il deragliamento del treno partito da Asso alle 17.37, sul quale viaggiavano duecento persone, all’interno della galleria che si trova fra le stazioni di Caslino d’Erba e Ponte Lambro. Una lista di nomi è già stata consegnata agli inquirenti. Si tratta delle identità di una ventina di ragazzini che si ritrovano solitamente nei pressi della stazione e che sono stati fermati in più occasioni dalla polizia locale dopo alcuni atti vandalici commessi in diverse zone del paese.

ANCHE I FILMATI delle due telecamere che riprendono la zona della stazione sono stati acquisiti dalla polizia. Quelle immagini potrebbero avere immortalato gli autori della bravata commessa fra le 17.20 e le 17.40 di domenica quando il treno 668 diretto a Milano è uscito dai binari all’interno della galleria. «Ipotizziamo che siano stati loro - conferma Andrea Cattaneo, sindaco di Ponte Lambro -. Spesso ci sono giovanissimi che vanno e vengono lungo i binari. Qualcuno è del paese, altri arrivano anche da fuori».
Per i ragazzini di Ponte Lambro, paese con poco più di quattromila abitanti, quella di percorrere la massicciata della ferrovia è una vera e propria abitudine. Anche i residenti che vivono nella palazzine che si trovano proprio a ridosso della massicciata confermano il via vai nelle ore pomeridiane e soprattutto la domenica pomeriggio.

I RAGAZZINI più coraggiosi «sfidano» la paura e si «infilano» nella galleria stretta e buia e arrivano fino all’uscita del tunnel, 300 metri più in alto, nei pressi della stazione di Caslino d’Erba. Un gioco pericoloso all’interno di galleria nella quale scorre solo una rotaia. Un tunnel largo poco più del treno stesso.
«Vanno avanti e indietro tutto il pomeriggio e molte volte gli grido di andarsene - racconta Matteo Orlando, dipendente delle ferrovie per 34 anni e che vive con la sua famiglia nel vecchio casello al numero 1 di via Matteotti -. Ero in compagnia dei miei nipoti e affacciato proprio sulla ferrovia quando è successo l’incidente di domenica.

ABBIAMO sentito stridere le ruote del treno e poi dalla galleria è uscita della polvere. Siamo scesi a vedere cosa era successo. Abbiamo aiutato i passeggeri a salire verso la strada. Prima dell’incidente però sono sicuro di non aver visto nessuno entrare nella galleria, anche perché era appena passato il treno delle 17.20 nella direzione opposta». Finora i ragazzini si erano limitati a mettere qualche moneta o piccoli oggetti lungo i binari, come hanno confermato i residenti. In luglio invece qualcuno aveva pensato di aumentare il rischio posizionando dei grossi sassi prima dell’ingresso della galleria. Fortunatamente il macchinista si era accorto riuscendo a fermare il treno prima dell’ostacolo.
«Entrano nella massicciata nei pressi della stazione e percorrono tutta la ferrovia - conferma Dario Conti nella concessionaria di moto al piano terra di una palazzina di via 11 febbraio che si affaccia proprio sulla ferrovia -. Sono ragazzi che si divertono in quel modo».