Vince l'Italia che non ha dimenticato

L'arresto dei brigatisti in Francia e la fine della "dottrina Mitterand"

Caro Direttore, l’arresto dei brigatisti rifugiati in Francia rende finalmente giustizia del dolore dei familiari delle vittime del terrorismo degli anni di piombo. Incredibile che ci sia voluto così tanto tempo, vista la gravità dei delitti per i quali erano stati condannati. L’Italia stavolta non ha dimenticato.  Domenico, da ilgiorno.it

LA RISPOSTA

L’Italia, che spesso difetta di memoria quando deve fare i conti con vicende controverse della sua storia, non ha mai dimenticato le vittime innocenti del terrorismo degli anni Settanta. E neppure il dolore dei familiari di questi morti. La vicenda, ieri sfociata nella serie di arresti, rimanda però a una situazione molto complessa. Che chiama in causa, inizialmente, le ambigue posizioni della cosiddetta area di contiguità in Italia durante e a ridosso degli Anni di piombo. E poi, in Francia, la Dottrina Mitterrand. Cioè l’impegno, confermato a parole nel 1985, assunto dall’allora presidente francese, di non perseguire ex attivisti dell’estrema sinistra italiana rifugiati in Francia che avessero cessato ogni legame con i loro gruppi di riferimento. E che quindi avessero rinunciato all’uso della violenza. Mitterrand inquadrò in 300, nel suo discorso, il numero degli italiani rifugiati in Francia dal 1976 e a suo dire «pentiti». Ora, preceduta da una serie di azioni delle autorità italiane, la svolta. Segno che in Francia si sta leggendo in modo diverso e più realistico il corso degli eventi di quegli anni drammatici. sandro.neri@ilgiorno.net