C’è una data da segnare sul calendario

La Regione assicura la vaccinazione dei lombardi entro la fine di giugno, può tornare a essere un caso positivo

LETTERA

Mi auguro sia proprio così, che tutto fili liscio e che per giugno effettivamente la Lombardia arrivi a garantire tutte le vaccinazioni previste. Sarebbe un respiro di sollievo dopo mesi passati in affanno e tra mille dubbi sulla gestione delle varie ondate. Speriamo bene.  

Paolo C. Milano

RISPOSTA

Cerchiare di rosso sul calendario la data del 2 febbraio, sottolineare e ritagliare dalle cronache gli impegni annunciati e metterli in un luogo sicuro capace di tenerli al riparo dalle pulizie per cinque mesi. Quando alla fine di giugno si cambierà pagina del calendario rispolverare la documentazione. E confrontare tra annunciati e stato delle cose. Se tutto corrisponderà si potrà dire che finalmente la Lombardia è tornata ad essere un caso nazionale, in positivo. Un risultato che, allora sì, potrà far pensare anche a un periodo di meritato riposo (del resto sarebbe il 2 luglio...). Per ora tra violenza del virus, liti interne, liti “con chi sta a Roma”, inchieste su scelte fatte o ritardate, la Lombardia si è guadagnata solo la definizione di “caso”, manca il “virtuoso” e non è poco. Basta guardare le situazioni che si sono vissute e si stanno vivendo. Se si resterà delusi si avrà almeno la consolazione di aver tenuto in allenamento la memoria, un esercizio utile nel disorientamento portato dalla pandemia.