Le vaccinazioni e i nonni salvati dai nipoti digitali

La campagna vaccinale sta mostrando che non sempre, almeno in Italia, digitale è sinonimo di efficiente. Per fortuna che i giovani più smart hanno aiutato i più anziani

Chi, come me, era bambino negli anni ’70, sicuramente ricorderà quando, silenziosi ed ordinati, ci si metteva in fila con tutti i compagni di classe davanti all’infermeria della scuola per essere vaccinati. Si attendeva che arrivasse la chiamata del medico e si entrava nella saletta bianca un po’ spaventati. Ma poi tutto si risolveva con una puntura sul braccio, uno zuccherino o una ’rossa Rossana’ per alleviare la sofferenza. Se si era adulti, invece, si andava dal medico di famiglia che provvedeva a somministrare il vaccino dopo una semplice telefonata per prendere appuntamento. Una volta ci si vaccinava così contro il vaiolo, la difterite, la poliomelite.

Oggi, nel 2021, la vaccinazione è invece diventata ’digitale’ e per potersi immunizzare contro il maledetto Covid-19 bisogna iscriversi a liste virtuali sul web, ricevere sms o messaggi whatsapp di conferma o si devono spedire email per poter chiedere informazioni e chiarimenti. Peccato che l’Italia sia un paese di vecchi (quasi il 23% della popolazione ha più di 65 anni), che l’analfabetismo informatico sfiori l’80% e che un terzo delle famiglie italiane non abbia neanche un computer. Per non parlare poi di aziende come Aria che, incaricate di gestire in Lombardia il sistema informatico di prenotazione delle vaccinazioni, creano il caos non mandando gli sms a conferma delle prenotazioni o chiedendo ai cittadini over 80 di fare decine di chilometri per andarsi a vaccinare. 

Per fortuna che a fronte di tanti nonni e genitori spaventati e preoccupati di dover affrontare odissee digitali, esistono altrettanti nipoti e figli, sicuramente più ’smart’ (come si dice in questi casi) che hanno passato ore davanti ai propri Pc per iscrivere i parenti alle liste di vaccinazione, controllando poi sui telefonini degli anziani congiunti l’arrivo del tanto atteso sms di conferma. A questo punto, però, la domanda sorge spontanea: ma non sarebbe stato meglio ricorrere ad un sistema più analogico ma meglio organizzato? Si sarebbero potuti coinvolgere direttamente i comuni, le Asl, i medici di famiglia, le farmacie. Si sarebbe potuto usare il telefono (utilizzando magari la voce, non i whatsappini o gli sms) per convocare chi doveva essere vaccinato. Sarebbe sicuramente stato tutto un po’ old style ma, secondo me, avrebbe funzionato decisamente meglio. Perché non sempre, almeno in Italia, digitale è sinonimo di efficiente. E poi, io, una rossa Rossana me la sarei rimangiata volentieri.