Le transenne non fermano la vergogna

Il giovane avvocato Antonio Montinaro è tenace, vuole vivere appieno la sua vita e proseguire nella sua professione

Milano, 19 febbraio 2019 -

LETTERA

Mi auguro che quel giovane avvocato precipitato all’interno del palazzo di Giustizia abbia la forza di andare fino in fondo e di far valere le sue ragioni. É il minimo che lo Stato gli riconosca giustizia, e non parlo solo di un risarcimento per le lesioni subite. Non è possibile che esistano uffici pubblici con così evidenti carenze in materia di sicurezza. Dovrebbero essere i primi, essere indicati come un esempio da seguire. Altro che posare transenne. Luigi, Milan​o

RISPOSTA

Il giovane avvocato Antonio Montinaro è tenace, vuole vivere appieno la sua vita e proseguire nella sua professione. Un tipo tosto che certo non si fermerà di fronte a un’azione risarcitoria. Chiede giustizia, perché quanto accaduto nel palazzo di giustizia di Milano è una vergogna. E non basta certo il fascicolo aperto per lesioni gravissime e trasmesso per competenza alla Procura bresciana a chiudere la questione sulla messa in sicurezza della struttura del palazzo stesso. La realtà è che i magistrati, perché i lavori siano veramente efficaci, dovrebbero trasferirsi in una sede alternativa, ma a questo punto si è arrivati perché negli anni a fronte delle segnalazioni alle autorità competenti per risposta si sono avuti cartelli che segnalavano il pericolo e ora delle transenne da gara ciclistica. Poi si parla e legifera in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro... ivano.costa@ilgiorno.net