Controllate controllori e treni fermi

Non c'è da rassegnarsi, così come è innegabile che le parole dell’amministratore delegato di Trenord nell’audizione in Regione non abbiano confortato chi usa il servizio ferroviario

Milano, 12 novembre 2018 - 

LETTERA

Chissà perché gran parte dei politici mette “il cappello” sulla questione sicurezza sui treni - e non perde occasione per parlarne - mentre si mantiene tiepida sul problema di un servizio che in Lombardia ha raggiunto punte di inefficienza insopportabili. Se non funziona più questo sistema di scatole cinesi che si riveda la gestione. Qui tra controllate, controllori e ripartizioni non si capisce mai di chi è la colpa e perché si sia arrivati a questo punto. Mi pare che questo compito spetti ai politici. Elio, Pavia

RISPOSTA

Non c'è da rassegnarsi, così come è innegabile che le parole dell’amministratore delegato di Trenord nell’audizione in Regione non abbiano confortato chi usa il servizio ferroviario. I rappresentanti dei comitati pendolari hanno subito inviato una richiesta di urgente convocazione della Conferenza dei servizi del trasporto pubblico perché hanno ben chiaro un aspetto: alle difficoltà attuali seguirà solo un periodo di ulteriori sacrifici senza alcuna garanzia che il servizio possa migliorare. La realtà è che la Lombardia si ritrova con una rete ferroviaria e materiale rotabile che sono giunti al capolinea. Rispolverare il solito dualismo treno-gomma oggi non avrebbe senso. Ormai il danno è stato fatto, ma certo è giunto il tempo di mettere mano al problema, non solo denunciarlo e alzare le mani chiedendo pazienza a 750mila viaggiatori che tutti i giorni e da troppo tempo fanno i conti con disservizi. ivano.costa@ilgiorno.net