La scommessa del fintech

In Italia le transazioni fintech sono pari a 36 miliardi di dollari contro i 216 miliardi della Gran Bretagna, i 131 miliardi della Germania e i 91 miliardi della Francia

Mialno, 16 aprile 2019 - In Italia le transazioni fintech sono pari a 36 miliardi di dollari contro i 216 miliardi della Gran Bretagna, i 131 miliardi della Germania e i 91 miliardi della Francia. Nel nostro Paese il numero di startup innovative che offrono prodotti e servizi per il mondo finanziario si ferma al 3% delle quasi 10mila società censite dal registro delle imprese. I dati emergono dalla seconda edizione del rapporto sul settore a livello mondiale, pubblicata da Pwc e da NetConsulting, che ha preso in esame un panel di 299 società, di cui 180 sono nelle aree del “pure financial” (pagamenti, capital market & trading, wealth & asset management, money management, crowdfunding) e 119 di altri comparti affini (insurtech, cybersecurity e tech enabler). Lo studio evidenzia come nell’ultimo biennio il comparto abbia visto una sostanziale maturazione: ne è un segnale un mercato sempre più articolato e strutturato, in cui, secondo Pwc, è possibile identificare 60 diversi segmenti di specializzazione che vanno dai pagamenti (36 aziende) al lending (28), dal wealth e asset management (35) al capital market e trading (23), dall’insurtech (34) al regtech (15).

Di questi e altri temi, si parlerà stamane a Milano, alla Camera di Commercio, in via Meravigli 9/b, al convegno “Pagamenti digitali – Il commercio 4.0: Le imprese incontrano il fintech”, promosso da Innexta - Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza. PayTipper – uno dei primi Istituti di Pagamento italiani costituito nel 2011 con l’intento di sviluppare soluzioni orizzontali per mercati verticali – si è affermata nel mondo dei pagamenti puntando sull’innovazione e sui servizi su misura per i propri clienti. Durante il convegno di oggi, l’amministratore delegato di PayTipper, Angelo Grampa presenterà soluzioni di pagamento, incasso e di acquiring, indirizzate a soggetti finanziari e imprese, e innovativi servizi a valore aggiunto che possono essere integrati in applicazioni già esistenti, anche in modalità white label. «All’estero, i colossi della Rete stanno conquistando il cliente anche nei servizi finanziari e assicurativi. Con la PSD2, in Italia, si aprono nuove opportunità anche per soggetti di dimensioni più ridotte, con un forte legame con il territorio e particolarmente innovativi», ha dichiarato Angelo Grampa