Formarsi alla politica

La cosiddetta «Terza Repubblica», che secondo alcuni sarebbe iniziata dopo le elezioni del 4 marzo, mostra elementi di novità

Milano, 14 settembre 2018 - La cosiddetta «Terza Repubblica», che secondo alcuni sarebbe iniziata dopo le elezioni del 4 marzo, mostra elementi di novità ma distanza crescente dalle culture politiche tradizionali, che hanno bene o male assicurato all’Italia per molti decenni una stabile collocazione internazionale. Nell’era di Internet, dove tutti possono condividere tutto, può succedere che la polemica politica si giochi su un passo falso, uno strafalcione, una gaffe. Ciò che emerge spesso è l’inesperienza o incompetenza di persone chiamate, anche per volontà popolare, a ricoprire ruoli per i quali si mostrano palesemente inadeguate. Le scuole di formazione all’impegno sociale e politico, alimentate dalla sensibilità della Diocesi di Milano, che già negli Anni ’80 sono state un fulgido esempio di testimonianza dei valori del cattolicesimo, andrebbero forse ripensate e rimodellate alla luce delle trasformazioni in atto nella democrazia parlamentare e del crescente ruolo della Rete nella formazione delle opinioni.

Milano è sempre stata anticipatrice delle tendenze elettorali e dei fenomeni socio- politici nazionali e anche in questo caso potrebbe dare il buon esempio e rilanciare il principio della preparazione all’impegno politico-amministrativo quale elemento imprescindibile. Le scuole di ispirazione cattolica nate a Milano nei decenni scorsi si ponevano come strumento di formazione a un’etica del comportamento socio-politico, capace di ispirare un’azione per il cambiamento di strutture e istituzioni in funzione di bisogni e attese reali della gente. La Diocesi meneghina ha rinverdito quella tradizione promuovendo corsi mirati a combattere il qualunquismo attraverso il rilancio dell’impegno dei giovani in politica. Ma il problema è che questi percorsi formativi non trovano sbocchi concreti nelle istituzioni. Tra i partiti che scelgono online e con criteri discutibili e aleatori i loro candidati e quelli fermi alla cooptazione verticistica, non sembra esserci spazio per una selezione meritocratica della classe politica fondata sulle competenze culturali. Le scuole nate su iniziativa di partiti politici sono inevitabilmente faziose e preparano alla propaganda, non all’agire al servizio del bene comune. Occorre che fondazioni, associazioni, istituzioni promuovano la formazione politica, anche online, per preparare i governanti e gli amministratori di domani. La storia insegna che a Milano questa scommessa può essere vinta