Tante tasse, pochi servizi. Conti da rifare

Non sono la verità assoluta, ma danno un quadro

Milano, 19 agosto 2018 

LETTERA

Quasi la metà dei nostri guadagni se ne va in tasse e contributi e non credo che il futuro ci riservi manovre che riducano drasticamente questa incidenza. Di questo passo è inutile alambiccarsi su come rilanciare l’economia. Se ai cittadini non verrà data la possibilità di spendere di più da questa situazione d’impasse non usciremo mai. Senza dimenticare che la cartolina dell’italiano col gruzzolo in banca può andar bene per certe fasce d’età, ma sicuramente non per le ultime leve semmai indebitate. Gianna, Brescia

RISPOSTA

Non sono la verità assoluta, ma danno un quadro. Le statistiche, fredde di loro, non riescono a trasmettere il grado di sofferenza degli “indagati”. Nel caso dello studio della Cgia di Mestre il miracolo invece avviene. Risulta, dallo studio, che un italiano versa circa 8.300 euro di tasse all’anno, che arrivano a 12mila se si aggiungono i contributi previdenziali. Fanno mille euro al mese. Considerate le buste paga ferme da anni e l’aumento del costo della vita, in tasca resta ben poco. Di questo passo è difficile pensare a una ripresa dell’economia, almeno di questa economia basata sui consumi. Perché di quel poco che resta in tasca una parte va anche a compensare gli scarsi servizi di cui il cittadino dovrebbe beneficiare proprio perché paga tasse e previdenza. E le previsioni non sono confortanti, è previsto qualche ritocco per quest’anno mentre per il 2019 tutto è ancora da definire. Più che parlare di economia gli italiani sono chiamati a fare economia. ivano.costa@ilgiorno.net​