Fondamentali tre gradi di giudizio

Stupro e assoluzione per "mascolinità" della vittima: l'intervento della Cassazione tra garantismo e un sistema da migliorare

Milano, 11 aprile 2019

DOMANDA

Ormai ogni decisione presa da un Tribunale viene commentata, sviscerata, come se ognuno di noi potesse fare il giudice. Per fortuna non è così e credo che il caso del processo fatto riaprire dalla Cassazione per un caso di stupro che ha visto assolti i due imputati perché la vittima, tra le varie cose, aveva tratti “mascolini”non si debba commentare solo per le conclusioni cui erano giunti i giudici (tre, tutte donne) dell’Appello, ma perché dimostra che per arrivare a una verità occorrono più gradi di giudizio. Nives, Milano

RISPOSTA

È la dimostrazione di quanto il nostro tanto criticato sistema giudiziario alla fine trovi un equilibrio. Un equilibrio che sottende a un’equità di giudizio. La decisione dei giudici della Cassazione di annullare una sentenza di assoluzione da un’accusa di stupro ha riportato nel solco dell’iter processuale una vicenda che aveva sollevato clamore. Gli imputati erano stati assolti perché, tra tanti aspetti, figurava anche quello di una “mascolinità” della vittima, quasi che questa caratteristica potesse rientrare tra gli elementi rilevanti per definire una violenza. Polemiche, intervento del ministro e conclusione della Cassazione che rimanda gli atti e ordina: rifare. Considerato che spesso si acclama al sistema giudiziario di altri paesi, forse al di là dei commenti sulla vicenda specifica varrebbe effetivamente la pena ampliare il discorso e attivarsi per migliorare il nostro che, pur con mille difetti, dà maggiori tutele.