La recessione degli affari "sommersi"

In tempi in cui tutto intorno a noi sembra vivere col freno a mano tirato accade che anche il volume d’affari del sommerso per la prima volta segna un modesto calo dell’1%

Milano, 16 ottobre 2019 - 

LETTERA

Sempre le solite categorie a indignarsi e a respingere le accuse quando si parla di “nero”. Ormai la mia età non è più “tenera” eppure col passare degli anni questa litania non è cambiata. Il bello è che alla fine il “sommerso” ha continuato a registrare aumenti da capogiro... Giacomo T., Milano

RISPOSTA

Siamo diventati più bravi oppure siamo sempre i soliti? In tempi in cui tutto intorno a noi sembra vivere col freno a mano tirato accade che anche il volume d’affari del sommerso per la prima volta segna un modesto calo dell’1%. Qualcosa inizia a far breccia nelle coscienze degli italiani per cui c’è maggior senso di responsabilità o, trattandosi di stime e perlopiù di un settore “nebuloso”, anche questo dato va preso con le pinze? Un dilemma degno di Amleto, di sicuro c’è una cifra che lascia senza fiato. Secondo l’Istat l’economia non rilevata nel nostro Paese vale in Italia circa 211 miliardi di euro, il 12,1% del prodotto interno lordo. Basterebbe recuperarne il dieci per cento per una manovra che sistemerebbe parecchie cose. Piuttosto che sprecare energie nella caccia a sospetti e colpevoli, sarebbe meglio indirizzarle nella revisione di un sistema fiscale che alla fine presta sempre il fianco al “nero”. Così come consolarsi col fatto che rispetto al 2014, quando il picco del sommerso raggiunse il 14% del Pil, la tendenza è al ribasso non può rincuorare. 

ivano.costa@ilgiorno.net