Il lockdown stimola l’uso dei social in parrocchia

E' certamente un segno dei tempi il fatto che Whatsapp, Telegram e e-mail siano gli strumenti più utilizzati dai parroci per parlare ai fedeli

Milano, 28 gennaio 2021 - E' certamente un segno dei tempi il fatto che Whatsapp, Telegram e e-mail siano gli strumenti più utilizzati dai parroci per parlare ai fedeli. Le distanze create dalla pandemia sono colmate grazie a un uso massiccio delle tecnologie, che hanno fatto crescere il dialogo tra sacerdoti e fedeli con modalità alternative. Una parrocchia su due ha Facebook, mentre social come Twitter e Instagram raggiungono il 15 e il 26% di utilizzo. Emerge da un’indagine sulle relazioni sociali al tempo dei personal media nel contesto delle parrocchie, condotta da una équipe dell’Università Cattolica del Sacro Cuore mediante questionari distribuiti on line ai parroci. La maggior parte delle parrocchie (70%) usa le tecnologie digitali per entrare in relazione con gli altri, il 24% per facilitare l’accesso alle informazioni. Una percentuale residuale (6%) usa le tecnologie per favorire la partecipazione alle attività della parrocchia. Dopo la prima ondata della pandemia, nell’ottobre 2020, è stata effettuata un’altra rilevazione per individuare i cambiamenti nelle relazioni interpersonali in termini di isolamento sociale. Senza le tecnologie digitali, il venir meno delle relazioni in presenza non avrebbe consentito la sperimentazione di forme connettive diverse e in grado di supportare i legami a distanza. Ecco perché i social si sono rivelati davvero preziosi.