L’aridità dell’uomo è direttamente proporzionale all’emergenza siccità

Come abbattere il consumo di acqua attraverso i piccoli gesti quotidiani

L'Italia sta affrontando la più grave crisi idrica degli ultimi 20 anni

L'Italia sta affrontando la più grave crisi idrica degli ultimi 20 anni

La siccità in Italia sta peggiorando. E anche piuttosto rapidamente. Il Governo ha deliberato lo stato di emergenza in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte, stanziando 36,5 milioni per affrontare la crisi. Da un lato, assistiamo all’avanzata del cuneo salino, ovvero il movimento dell’acqua marina verso l’entroterra (causa di ulteriori sofferenze nella coltivazione del territorio), dall’altro subiamo le tragiche conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai (la Marmolada appare oggi come dovrebbe essere in agosto, complice l’ondata di caldo estremo).

Risulta inevitabile pensare che un giorno il ghiaccio potrebbe suscitare lo stesso stupore che Gabriel Garcia Marquez sapientemente ha descritto nel suo romanzo “Cent’anni di solitudine”. Sarebbe una novità, qualcosa di raro e perciò incredibile, quasi un artefatto.

"È il diamante più grande del mondo". "No", corresse lo zingaro. È ghiaccio.

Proprio come la famiglia Buendìa, molti si ritroveranno a vivere la “prodigiosa esperienza” come “la grande invenzione del nostro tempo”, ammaliati da ciò che non abbiamo saputo difendere.

Potevamo prevedere lo stato di emergenza? No, ma siamo stati molto bravi a fingere di non rendercene conto. E adesso? Cosa cambierà? Per il momento, nulla. Ma questo non vuol dire che il comportamento dell’uomo può seguire il flusso dell’indifferenza degli ultimi anni.

Il consumo medio giornaliero di acqua è pari a circa 220 litri per persona. L’acqua della Terra non si può distruggere, no, ma non si può nemmeno creare dal nulla. È chiaro che i nostri piccoli gesti quotidiani hanno un impatto sul pianeta. Se l’aridità dell’uomo è direttamente proporzionale alla siccità della Terra, è arrivato il momento di ridimensionarci. Anche il mondo ha sete. Cosa possiamo fare? Cominciamo con l’abbattere gli sprechi d’acqua.

Chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti, preferire una doccia (di pochi minuti) alla vasca, utilizzare elettrodomestici ad alta efficienza energetica, scegliere sciacquoni del wc a doppio pulsante, fare attenzione quando si lavano i piatti. Semplici consigli basilari, sì, ma di straordinaria importanza se pensiamo alla quantità di acqua che risparmiamo e che potremmo utilizzare in modo diverso.

Chiudere il rubinetto mentre si lavano i denti vuol dire risparmiare circa 1,5 litri, ovvero la quantità che serve per preparare 30 moke (da due persone). Regola vuole che ogni 100 grammi di pasta si debba utilizzare un litro di acqua. Scegliendo di fare una doccia di 4 minuti, anziché di 8, si risparmia una quantità di acqua sufficiente a cuocere 30 piatti di pasta. Allo stesso modo, con l’acqua usata per lavare la macchina si possono fare almeno 10 lavatrici.

Teorie, certo. Ma nulla rispetto a quanto ha messo in pratica Greta Thunberg negli ultimi anni. “Non sei mai troppo piccolo per fare la differenza”. E se c’è riuscita lei, classe 2003, chi siamo noi per non farcela?