Servono infrastrutture moderne

Quello della statale 36 è il classico esempio di come le infrastrutture, forse per un falso senso ambientalista, sono da troppo tempo trascurate

LETTERA:

Caro Direttore, ci risiamo. Un incidente, che grazie all’eroismo dell’autista del bus non ha avuto gravi conseguenze, ha prodotto la chiusura di una galleria sulla statale 36 fra Lecco e la Valtellina. Non ci vuole un mago per sapere che nel fine settimana, quando già ci sono code lunghissime, sarà un disastro. Luca, da il giorno.it

RISPOSTA:

Quello della statale 36 è il classico esempio di come le infrastrutture, forse per un falso senso ambientalista, sono da troppo tempo trascurate. Le conseguenze dell’incidente dell’altro giorno sono soltanto l’ultima tegola a cadere su una superstrada da tempo in una situazione precaria. Tra parentesi, è la stessa direttrice lungo la quale è crollato il ponte di Annone uccidendo un automobilista. Stavolta non è colpa dei privati che non hanno investito: quest’arteria viene gestita direttamente dall’Anas, cioè dallo Stato. Forse a questo punto dovremmo uscire dall’alibi della burocrazia e delle difficoltà tecniche e mettere mano davvero a un patrimonio che si sta deteriorando e che è inadeguato alle esigenze dell’economia e del turismo. Specie se si pensa alla sfida olimpica che ci attende fra meno di cinque anni. Mentre Milano presenta il masterplan del villaggio olimpico e approfitta dei Giochi del 2026 per ridisegnare un’enorme area abbandonata quale è lo Scalo Romana, non si può perdere altro tempo per assicurare a chi dovrà raggiungere le piste da sci della Valtellina di percorrere una strada sicura e moderna. sandro.neri@ilgiorno.net