L’economia più veloce della legge

Lo sciopero di ieri, visto dall’esterno, era una prova di forza dei sindacati contro i nuovi colossi del commercio digitale

Milano, 23 marzo 2021 - 

LETTERA

Caro Direttore, lo sciopero dei dipendenti di Amazon a detta dell’azienda non ha avuto un’adesione massiccia alla protesta. Nel frattempo, sul fronte dei rider che recapitano il cibo pagati a consegna, continuano le trattative per un contratto, ma non sembra che la situazione sia destinata a cambiare. Antonio, da ilgiorno.it

RISPOSTA

Lo sciopero di ieri, visto dall’esterno, era una prova di forza dei sindacati contro i nuovi colossi del commercio digitale. Potenze mondiali che lasciano aperti molti nodi, a partire da quello di natura fiscale. Il risultato della protesta è al centro di una guerra dei numeri: 75% di adesioni secondo i sindacati, solo 20% per l’azienda. Il tema che ha generato l’astensione dal lavoro resta sul tavolo, tutto da affrontare. Anche il ricorso alle aule giudiziarie non sempre riesce a essere la soluzione. I giudici possono interpretare la realtà sulla base degli strumenti legislativi che hanno a disposizione. Ma la realtà, come si evince da fenomeni come la cosiddetta gig economy, corre molto più veloce dei cambiamenti delle regole che parlamento e governo possono, volta per volta, mettere in campo. Il ruolo decisivo, quindi, lo gioca la contrattazione fra le parti. Si dirà: ma senza scioperi come riuscirci? Proprio su questo snodo dovrebbe farsi sentire la politica, con un’opera di mediazione e di lettura delle esigenze di una società che sta cambiando. Più lenta delle leggi, però, c’è solo la politica.