Pensione che vince e pensione che perde

Tra quota 100 e diritti acquisiti, ad essere messo in discussione sembra il principio

Milano, 24 marzo 2019

DOMANDA

Un ritocchino alle pensioni comunque è arrivato per dare respiro all’introduzione di Quota 100, insomma alla fine la partita di giro resta sempre la stessa: per mettere da una parte si toglie dall’altra. Nel mezzo sempre comunque i pensionati che ormai in Italia sono pari alla popolazione che lavora. Che il problema sia difficile da risolvere non si discute, ma che di questo passo non si risolva nulla è altrettanto certo. I fondi andavano reperiti altrove. Gianni, Como

RISPOSTA

Non solo si vedranno ricalcolare la pensione, devono anche stare zitti perché alla fine sono considerati anche dei fortunati. In fin dei conti che vogliono, percepiscono un trattamento che è almeno tre volte superiore al minimo, quindi possono fare un piccolo sacrificio. Per quasi sei milioni di pensionati italiani arriverà una rivalutazione al ribasso dell’assegno mensile, nulla di traumatico a fronte di trattamenti che vanno da 1.522 euro in su, ma è il principio che viene messo in discussione. Se chi percepisce questi assegni ha lavorato una vita, versato e contribuito al pagamento delle pensioni di chi lo ha preceduto e si è poi visto assegnare dall’istituto previdenziale un assegno di tale tenore perché ora dovrebbe rinunciare a un diritto acquisito per far fronte alla recente “quota 100” introdotta? Inevitabile la protesta, possa piacere o meno. Quantomeno per ottenere che venga abolita la definizione di “privilegiati”.