E calcio sia. Ma coerente coi tempi bui

Riparte anche la serie A di calcio. Inevitabile visti gli interessi in campo, quanto sia prudente e abbia senso assegnare uno scudetto sotto il solleone è tutto da valutare

Milano, 30 maggio 2020 -

LETTERA

L’ho sempre seguito, ma in questi incerti mesi non ne ho sentito la mancanza anzi, alcune discussioni sull’opportunità di tornare a giocare a calcio mi sono sembrate fuori posto. Ora si è deciso di finire la stagione. A fronte della situazione spero che si tenga una giusta misura. Giovanni N., Milano

RISPOSTA

Riparte anche la serie A di calcio. Inevitabile visti gli interessi in campo, quanto sia prudente e abbia senso assegnare uno scudetto sotto il solleone è tutto da valutare. Del resto se tutti tornano più o meno a lavorare - quelli che il posto l’hanno conservato -, perché non dovrebbero farlo i professionisti del pallone? A loro non mancheranno certo tutele e controlli, ma evitando di cadere in raffronti e polemiche che già alla comparsa del Covid hanno tenuto banco, c’è da chiedersi che calcio sarà quello che tutti i tifosi, per obbligo, dovranno seguire da casa. Se è vero che il calcio e la passione che gli ruota intorno è una cartolina del Paese giusto sarebbe che l’immagine fosse la più reale possibile e cioè a stadi vuoti corrisponde silenzio e non improbabili rumori di sottofondo creato per le telecronache, così come sarebbe più reale, nella drammaticità del momento, registrare partite con gli spalti vuoti e non con sagome per dare l’illusione della presenza dei tifosi. Il periodo è quello che è, se proprio era indispensabile giocarsi lo scudetto che almeno lo si assegni con la dovuta mestizia senza ricorrere ad effetti speciali. mail: ivano.costa@ilgiorno.net