Non basta dire: "Vietato maltrattare"

La nostra percezione degli animali sta finalmente cambiando. Li pensiamo sempre più come compagni di viaggio

Milano, 13 luglio 2019 -

DOMANDA:

Ci sono comuni che vietano di tenere i pesci rossi nelle bocce e ce ne sono altri che tentano di impedire che un cittadino possieda più di un certo numero di gatti. In un Paese dove si fa fatica a far rispettare perfino le regole scritte a tutela degli uomini, stupisce e non poco che molte amministrazioni comunali scrivano migliaia di parole, centinaia di righe, decine di articoli di regolamento per la tutela degli animali. Basterebbe dire: vietato maltrattarli. Zio Piero, da ilgiorno.it

RISPOSTA:

Francamente sono d’accordo solo con la sua sintesi: amateli. Ovvero: amate gli animali, perché sapranno darvi tantissimo. Quanto al resto, non vedo alternative ai regolamenti scritti, e di conseguenza il suo sarcasmo mi stupisce. Capisco perfettamente che alcune norme possano sembrare inutili, quando non addirittura grottesche. Ma noi viviamo in un Paese in cui, per tradizione, la legge ha assoluta necessità di disposizioni scritte. Solo così la prescrizione diventa concreta. E dunque ci tocca scrivere tutto, nei minimi dettagli. Ci tocca scrivere anche l’ovvio. Come è ovvio, lei converrà, che un pesce rosso non possa vivere tutta la sua esistenza dentro una microscopia boccia di vetro. Al di là dei dettagli, è invece evidente che la nostra percezione degli animali stia finalmente cambiando. Li pensiamo sempre più come compagni di viaggio, come esseri con i quali siamo chiamati a condividere il nostro pianeta, il nostro tempo, la nostra esistenza. sandro.neri@ilgiorno.net