Conti fatti prima dell’oste

Di fatto stiamo ragionando come se i soldi del Recovery Fund fossero già a disposizione

Milano, 26 gennaio 2021 -

DOMANDA:

Non vorrei passare per menagramo, ma questo atteggiamento che vede già certi i soldi del Recovery Fund – oggi soprattutto – sembra stridere con quanto sta accadendo intorno a noi. Per ora si percepisce solo tanta tensione e una regia in difficoltà. Campare così è difficile. Roberto P., Milano

RISPOSTA:

Di fatto stiamo ragionando come se i soldi del Recovery Fund fossero già a disposizione. Una botta di ottimismo, tanto che sono stati posti “in cassa” per giustificare prolungamenti di sostegno alle attuali difficoltà economiche. Forse varrebbe la pena ricordare questi fondi arriveranno a ondate, ma soprattutto perché alla prima faccia seguito la seconda tranche sarà necessario – perché così è la regola – che tempi e obiettivi del piano approvato siano stati raggiunti, altrimenti scatta uno slittamento. Guardando quanto sta accadendo in questi ultimi giorni non sembra un obiettivo da dare per scontato. Non solo, l’Italia che può beneficiare di un’ampia fetta di questi aiuti, dovrà anche dimostrare di essere in grado di avviare riforme che la portino di nuovo in linea con gli altri paesi europei. E i filoni sono sempre gli stessi: giustizia, funzionamento della pubblica amministrazione ed evasione fiscale. Temi dei quali si parla da anni, decenni. In teoria si hanno a disposizione due anni. Come dire: quei fondi bisogna sudarseli. ivano.costa@ilgiorno.net