Privacy, la rivoluzione su internet

Le società dovranno dire quali dati hanno, come li hanno ottenuti e come li tratteranno, e si potrà impedirne l’utilizzo, chiederne la cancellazione o limitarne il trattamento

Milano, 17 maggio 2018 - Il conto alla rovescia per l’entrata in vigore del Nuovo regolamento europeo sulla privacy (2016/679) sta togliendo il sonno a imprese e cittadini. Dal 25 maggio tutte le società che trattano dati personali – operatori telefonici, pubbliche amministrazioni, social network e i soggetti con cui vengono sottoscritti contratti in cui sono presenti i nostri dati – dovranno adeguarsi alle nuove norme. La tutela della privacy in Rete rimane cruciale per le vite virtuali delle persone e dipende anche dalla nostra accortezza nel pubblicare dati personali che poi entrano nell’oceano di internet senza che se ne possa più controllare la diffusione. Ma che cosa cambierà in concreto dalla prossima settimana? I consumatori saranno maggiormente tutelati perché il trattamento dati sarà in generale sottoposto a maggiori obblighi in termini di richiesta del consenso. Dovremo cioè essere consultati su ogni operazione da effettuare sui nostri dati. Chi fornisce servizi internet avrà bisogno di un consenso esplicito da parte nostra. Anche il linguaggio delle informative sulla privacy sarà più chiaro e comprensibile. I dati avranno una scadenza per il loro trattamento.

Le aziende dovranno specificare se il loro utilizzo è a fini di marketing, profilazione o geolocalizzazione. Quindi non potremo più trovarci iscritti a siti o servizi che non ci interessano e il nostro consenso non sarà mai tacito. Acquistiamo anche il diritto alla portabilità dei nostri dati, che dovranno esserci restituiti su un supporto elettronico da chi li ha utilizzati con il nostro consenso, affinché se ne possano farne altri usi, anche presso un altro fornitore. Inoltre, si afferma definitivamente il diritto all’oblio, cioè ad essere totalmente dimenticati da chi ha raccolto i nostri dati, a meno che essi non siano di interesse pubblico. Le società dovranno dire quali dati hanno, come li hanno ottenuti e come li tratteranno, e si potrà impedirne l’utilizzo,  chiederne la cancellazione o limitarne il Trattamento. Maggiori tutele attendono anche i minori tra i 13 e i 15 anni, perché con l’entrata delle nuove regole servirà il permesso di un genitore o tutore per compiere alcune azioni, come vedere certe inserzioni o pubblicare opinioni religiose e politiche. Solo dai 16 anni in poi potranno utilizzarli liberamente. Dunque, una vera rivoluzione.