Il prezzo del carburante e la scandalosa inerzia di chi (non) ci governa

"Gli esperti sostengono che questa potrebbe essere un’estate rovente, con la benzina nettamente al di sopra della quota di 1,7 euro per litro"

Milano, 19 maggio 2018 - 

LETTERA

CARO DIRETTORE, c’è da impallidire in questi giorni ogni volta che ci si avvicina a un distributore di carburante. I prezzi della benzina e del gasolio stanno andando alle stelle. E questo rischia di mortificare ancora di più i consumi. Da una parte per l’aumento del prezzo dei prodotti di largo consumo, che vengono trasportati quasi sempre da mezzi con motore a scoppio; dall’altra perché le famiglie tenderanno a fare meno chilometri nonostante l’imminente periodo di vacanze. Marco G., Milano

RISPOSTA

CON GLI ULTIMI AUMENTI, il costo della benzina supera abbondantemente 1,6 euro al litro, e quello del gasolio non è da meno: ha sfondato la soglia di 1,5 euro per litro. Gli esperti sostengono che questa potrebbe essere un’estate rovente, con la benzina nettamente al di sopra della quota di 1,7 euro per litro. Le ragioni? Sono molte, e non tutte sotto il nostro controllo. I principali produttori di petrolio si sono accordati per abbassare la produzione, e di conseguenza un barile di greggio costa più di 80 dollari. La situazione politica interna, inoltre, contribuisce a indebolire l’euro. Tradotto, secondo i consumatori l’aumento di spesa medio per una famiglia in 12 mesi potrebbe essere di circa 408 euro. Una mazzata. Scandaloso, in questo scenario, il peso delle imposte, che ormai incidono per il 62,27% del costo della benzina e per il 58,12% di quello del gasolio. Così, mentre la politica ci inonda di parole vuote, gli italiani continuano a pagare senza che nessuno tenti di mettere un freno a questa situazione. sandro.neri@ilgiorno.net