Si ricostruisce il ponte crollato: ma non basta

Fino a quando non vedremo diventare operativo un piano di manutenzione coordinato, non potremo essere ottimisti

Milano, 10 marzo 2018 - 

DOMANDA:

Caro direttore, finalmente sta per iniziare la ricostruzione del ponte di Annone Brianza, crollato un anno fa sulle auto che passavamo lungo la Statale 36, uccidendo una persona e rischiando di ammazzarne altre. Era ora. Non solo perché in quella parte della provincia di Lecco gli attraversamenti della superstrada che collega il capoluogo di provincia a Milano sono fondamentali per velocizzare la circolazione, ma anche perché era ora di dare un bel segnale. Spero anche che questa sia l’occasione di occuparsi della manutenzione. Pietro C. - Milano

RISPOSTA:

Non sono altrettanto ottimista, per due ragioni. La prima è che, nonostante le autorità dichiarino il contrario, a me un anno e mezzo di attesa per passare alla fase operativa sembra una eternità. Il ponte di Annone, ricordiamolo, era crollato il 28 ottobre del 2016. E da allora i due monconi campeggiano sulla superstrada, a memoria di una tragedia che sarebbe stata evitabile. La seconda ragione è che, su quella superstrada, ma anche in altre province della Lombardia, abbiamo più di una segnalazione di ponti che avrebbero bisogno di altri interventi di manutenzione per garantire a tutti la sicurezza che si meritano. Per questo, fino a quando non vedremo diventare operativo un piano di manutenzione coordinato, non potremo essere ottimisti. Certo, resta un fatto positivo: il nuovo ponte si farà, sarà più alto o ovviamente più solido di quello che c’era, migliorerà la qualità degli spostamenti di migliaia di persone che in provincia di Lecco vivono o lavorano. Non è poco, ma sicuramente non è abbastanza. sandro.neri@ilgiorno.net