Il momento di dire no alla crudele sfida tra uomini e animali

Ci si potrebbe divertire anche senza tori, le coreografie sono stupende

Milano, 10 luglio 2019 -

DOMANDA:

Altri cinque feriti alla tradizionale festa di san Firmino a Pamplona, in Spagna. Io mi chiedo come si possa accettare, ai tempi nostri, questo folle gioco in cui a rimetterci sono quasi sempre i tori e, spesso, anche gli uomini. Non è il caso di piantarla con assurde sfide tra uomini e animali, con corse senza senso, con lo sfruttamento dei levrieri, con ogni forma di crudeltà? Tutto sommato siamo nel 2019. Maria, da ilgiorno.it

RISPOSTA:

A Pamplona la festa dedicata a san Firmino affonda le sue radici nella storia, addirittura nel Medioevo, quando nella cittadina si radunavano commercianti da tutta la penisola iberica. Ma la famigerata sfida con i tori in corsa insieme (non contro!) agli uomini è molto più recente e, mi creda, molto meno nobile di quanto non si voglia far credere. Richiama turisti, è vero. Ma ci si potrebbe divertire anche senza tori, le coreografie sono stupende. Anche io, come lei, ritengo che sia giunto il momento di voltare pagina, e di dire addio alla sfida con la morte. Un evento che anno dopo anno appare sempre più inutile e crudele. Perché attorno alla folle corsa il mondo è cambiato. E, in certe cose, è sicuramente migliorato. Ci rendiamo sempre più conto, ad esempio, del fatto che gli animali hanno coscienza di sé, e che meritano tutto il nostro rispetto. I tori, i cani, anche i cavalli che tirano le carrozze in strada. Finalmente è vietato farli lavorare in condizioni impossibili. sandro.neri@ilgiorno.net